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Elezioni presidenziali Argentina, ballottaggio tra il progressista Massa (JxP) in testa a sorpresa con il 36,1% e l’ultraliberista Javier Milei (Lla) secondo con il 30,3%

In Argentina si va al ballottaggio: i sondaggi davano per favorito l'ultraliberista Milei. A sorpresa il colpo di coda del peronismo

23 Ottobre 2023

Elezioni presidenziali Argentina, ballottaggio tra il progressista Massa (JxP) in testa a sorpresa con il 36,1% e l’ultraliberista Javier Milei (Lla) secondo con il 30,3%

Fonte: Twitter, @BTCRoel

Il destino delle elezioni argentine sarà deciso nel ballottaggio. Sergio Massa, esponente progressista, e Javier Milei, sostenitore del liberalismo economico, si confronteranno il 19 novembre per la presidenza della Casa Rosada. Con oltre l'84% dei seggi scrutinati in Argentina, Sergio Massa (Juntos por el Cambio) è al comando con il 36,1% dei voti, seguito dall'ultraliberale Javier Milei (La Libertad Avanza) al 30,3%. La conservatrice Patricia Bullrich (Juntos por el Cambio) si trova al terzo posto con il 23,7%. L'annuncio dei risultati ha scatenato festeggiamenti nella sede elettorale del ministro dell'Economia, che rappresenta la coalizione di governo peronista, un'entità che ha dominato la politica argentina per decenni. Nel frattempo, Javier Milei ha promesso di ridurre la spesa pubblica, adottare il dollaro come moneta corrente e abolire la banca centrale, mentre Sergio Massa ha proposto tagli fiscali per gran parte della popolazione e ha espresso preoccupazione per la riduzione dei sussidi all'elettricità e ai trasporti.

In Argentina le elezioni si decideranno al ballottaggio: inatteso dai sondaggi il colpo di coda del candidato Sergio Massa

Nonostante i sondaggi desse inizialmente favorito Milei, un'impennata finale da parte dei peronisti ha portato alla situazione attuale, creando un'equa possibilità di ballottaggio. Questo, nonostante l'Argentina affronti la sua peggiore crisi economica degli ultimi due decenni, con un'inflazione a tre cifre per la prima volta dal 1991. Gli argentini hanno votato in un momento in cui il paese è alle prese con difficoltà economiche significative. Per vincere al primo turno, un candidato deve ottenere oltre il 45% dei voti o superare il 40% con un vantaggio di almeno 10 punti percentuali. Il risultato del ballottaggio sarà seguito con ansia dai mercati, considerando la mancanza di chiarezza sul futuro dell'Argentina. Il paese, seconda economia del Sudamerica dopo il Brasile, è il principale esportatore di soia, mais e carne bovina e detiene enormi riserve di litio.

Uno scenario economico difficile da affrontare per chiunque sia il vincitore

Chiunque vinca dovrà affrontare una situazione economica precaria: le riserve della banca centrale sono quasi esaurite, una recessione sembra sempre più probabile e il programma di aiuti da 44 miliardi di dollari del Fondo Monetario Internazionale è in bilico. Javier Milei ha promesso di abbattere l'attuale status quo economico e politico, attraendo così il voto di coloro che sono arrabbiati per l'inflazione e la povertà che colpiscono una larga fetta della popolazione. In questo contesto, il futuro dell'Argentina rimane incerto e soggetto a notevoli sfide economiche e politiche.

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