10 Ottobre 2023
Fonte: Twitter @Vivere.it
A Kfar Aza, vicino al confine di Gaza sarebbero stati uccisi circa 40 bambini da Hamas, alcuni decapitati. I morti nel kibbutz, a cinque chilometri dalla Striscia di Gaza, tra Netivot e Sderot, secondo le stime ammonterebbero a 200, tra cui famiglie intere. Le immagini che provengono dal sud di Israele stanno facendo il giro del web. I soldati hanno trovato i corpi forse uccisi dai terroristi sabato scorso, quando è stato lanciato l'attacco coi razzi sulla striscia. L'esercito israeliano ha in seguito dichiarato di non avere "conferma" delle accuse secondo cui Hamas "avrebbe decapitato bambini".
Una guerra che sarà "lunga e duratura" preannuncia il premier turco Erdogan. I corpi dei bambini uccisi e decapitati sono stati avvolti in dei lunghi sacchi neri, dove sono controllati a vista dai soldati. Alcuni di loro raccontano di aver trovato intere famiglie massacrate ma come spesso succede in una guerra, sono i bambini a fare notizia. Ma un portavoce dell'esercito israeliano prova a calmare le acque: "Abbiamo visto la notizia, ma non abbiamo alcun dettaglio o conferma al riguardo".
Il kibbutz di Kfar Aza è una comunità rurale che si trova vicino al confine con Gaza e sarebbe stato attaccato da circa una settantina di miliziani di Hamas. Oltre ai soldati sono presenti sul luogo anche i giornalisti che hanno potuto vedere e filmare coi loro occhi la scena. "Non è una guerra, un campo di battaglia. Vedete i neonati, la madre, il padre, nei loro letti, nelle stanze protette, e come i terroristi li hanno massacrati. E' un massacro", ha detto il generale Itai Veruv.
La guerra intanto continua e a dispetto delle voci che provengono da Israele che parlano di una "offensiva totale" alle porte che suona un po' come un assedio finale, per altri sarà un conflitto che si trascinerà a lungo.
Così il ministro della Difesa israeliano Yoan Gallant: "Ho allentato tutte le restrizioni, abbiamo il controllo dell'area e ci stiamo muovendo verso un'offensiva totale".
Di parere totalmente opposto il premier turco Erdogan: "Questa situazione non finirà in una settimana o due", anche se si augura che "questa guerra finisca il prima possibile".
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