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Sabotaggio gasdotto Nord Stream 1 e 2, Germania accusa Ucraina: "Confermata ipotesi yacht Andromeda, equipaggio voleva attaccare TurkStream"

Dalla Germania un'inchiesta cerca di fare nuovamente luce sull'esplosione compiutasi lo scorso 26 settembre, e non ci sono dubbi che tutte le piste portano all'Ucraina. Rimane in piedi la tesi del premio Pulitzer Seymour Hersh, che tira in ballo gli Usa

27 Agosto 2023

Sabotaggio Nord Stream 1 e 2, lo yacht Andromeda rintracciato a Rügen. I membri dell'equipaggio parlavano "ceco e polacco"

yacht Andromeda, fonte Twitter: @Gianl1974

Dietro al sabotaggio del gasdotto Nord Stream 1 e 2 dello scorso 26 settembre 2022, c'è l'Ucraina. Ne sono convinti dalla Germania, precisamente dal settimanale Der Spiegel e dalla TV pubblica ZDF, la seconda tv di Stato. L'inchiesta, pubblicata nella giornata di oggi, sabato 26 agosto, si è valsa anche dell'aiuto di 12 giornalisti i quali hanno lavorato dietro al caso per sei mesi. La pista dell'equipaggio partito da Rostock, in Germania, prende forma, mentre rimane sullo sfondo la tesi del premio Pulitzer Seymour Hersh il quale è sempre dell'idea che siano stati gli Usa ad architettare l'esplosione, con l'aiuto della Norvegia.

Sabotaggio gasdotto Nord Stream 1 e 2, Germania: "Attentato ordinato da Kiev, equipaggio Andromeda voleva attaccare anche il Turk Stream"

Il Nord Stream poteva non essere l'unico gasdotto ad essere sabotato. Emerge questo dall'inchiesta congiunta, nella quella viene specificato che ad essere sotto mira sarebbe stato anche il TurkStream, che rifornisce la Turchia con gas proveniente dalla Russia. Questo attacco però, non si è compiuto.

A perderci non sono state solo la Germania e la Russia, ma l'Europa intera, che non ha ancora chiesto la verità sul più grande danno recato ad una infrastruttura europea, come hanno sostenuto alcuni europarlamentariL'inchiesta di Berlino per scoprire il vaso di Pandora continua mentre le ultime rivelazioni specificano come l'equipaggio prima e dopo il sabotaggio si trovasse effettivamente in Ucraina.

Citando fonti della Procura generale e dell'Ufficio federale anticrimine di Wiesbaden, si viene a scoprire che Kiev sarebbe stata dietro tutto. Ma qual era l'obiettivo del governo di Zelensky? Ovviamente "arrecare danno duraturo alla funzionalità dello stato e delle sue infrastrutture. In questo senso è stato un attacco diretto alla sicurezza interna di uno Stato", come riferisce una fonte al settimanale tedesco.

Lo scopo dei sabotatori sarebbe stato quello di tagliare Mosca dalle entrate del gas che finanziavano la guerra in Ucraina oltre a togliere uno strumento importante per ricattare il governo tedesco, a Putin. "Una quantità impressionante di tracce portano all’Ucraina", continua la fonte, che definisce l'inchiesta "la più importante nella storia del dopoguerra perché ha potenzialmente implicazioni politiche.

Nord Stream sabotaggio, rimane in piedi l'ipotesi Usa-Norvegia

Di piste dietro il sabotaggio del Nord Stream, ne sono venute fuori a bizzeffe. C'è chi addirittura all'inizio ha dato la colpa al Cremlino e nello specifico ai servizi segreti russi, i quali avrebbero compiuto il gesto per mettere sotto pressione il governo tedesco e quelli di altri Paesi occidentali bloccando definitivamente le forniture di gas.

Il premio Pulitzer Seymour Hersh poi, considerato il miglior giornalista investigativo al mondo, aveva attribuito la genesi dell'attentato agli Usa, con Cia e Casa Bianca dietro ed il supporto della Norvegia. L'esplosione si sarebbe compiuta tramite delle bombe C4, piazzate sotto gli oleodotti tre mesi prima.

Dal parlamento tedesco assicurano che luce verrà fatta sulla vicenda. La ministra degli Interni tedesca Nancy Faeser ha auspicato di poter aprire presto un processo penale nei confronti dei responsabili. Un parlamentare di un partito della maggioranza, ha dichiarato: "Tutti fanno finta di niente e rifuggono il tema delle conseguenze". Ma la Germania, "non può fare semplicemente finta di niente di fronte a un tale reato…sospendere il sostegno per l’Ucraina nella sua guerra contro la Russia sarebbe un’opzione”, conclude il settimanale protagonista dell'inchiesta.

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