28 Luglio 2023
Fonte: Wikimedia Commons
Carri Armati americani Abrams M1-A1 sono attesi sui campi di battaglia ucraini entro settembre. A confermarlo, sei diversi funzionari rimasti anonimi, in quella che a detta di molti osservatori è a tutti gli effetti un’indiscrezione pilotata dall’amministrazione Usa per far giungere all’opinione pubblica informazioni senza doverle confermare in prima persona.
Il progetto attorno ai carri statunitensi prevederebbe il loro dispiegamento in Germania già a partire da agosto. Qui, probabilmente nella base militare di Ramstein, subiranno gli ultimi controlli per essere poi inviati, a scaglioni di 6-8 mezzi alla volta, in battaglia a partire da settembre.
La disponibilità, più o meno entusiasta, degli Stati Uniti ad inviare gli Abrams a Kiev non è nuova, da mesi se ne parlava, ma non si sapeva fino ad oggi quando tale disponibilità si sarebbe manifestata. Finora, a detta del Pentagono, il periodo di riferimento per le potenziali consegne era sempre stato indicato, vagamente, nell’autunno 2023.
Oltre alla, finalmente, disponibile data delle consegne, tuttavia, a destare alcune perplessità è il modello di carri che, secondo l’indiscrezione, raggiungerà la pianura sarmatica. Inizialmente previsto essere l’Abrams M1-A2, veicolo di ultima generazione e fiore all’occhiello delle forze armate Usa, si scopre ora che si tratterebbe invece della versione precedente, ancora molto efficiente ma considerata da alcuni inferiore ai T-90 o ai recentissimi T-14 Armata russi, l’M1-A1.
Secondo le sei “gole profonde” ciò sarebbe dovuto alle tempistiche delle consegne. Era già stato reso noto quanto serpeggiassero malumori in seno alla Difesa americana per l’invio di M1-A2 in Ucraina, per il rischio che venissero catturati dalle forze russe e sottoposti ad operazioni di reverse engineering, ovvero lo smontaggio pezzo per pezzo e lo studio, ed eventualmente la copia, delle tecnologie custodite sotto la corazza.
Un rischio inizialmente superato con l’annuncio che Kiev avrebbe ricevuto carri non appartenenti alle forze armate statunitensi, ma appositamente costruiti, depotenziati di alcuni dei sistemi elettronici e materiali ancora oggi segreti tra i nemici, e gli alleati, di Washington. Troppo lunga, però, sembrerebbe essere l’attesa di nuovi carri costruiti ex novo. La decisione, quindi, scivola sul più vecchio, e le cui tecnologie non sono da anni un mistero, A1.
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