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Titan come il Titanic, il “Rush” finale del ceo di OceanGate come quello del comandante Smith: due mitomani accomunati dalla stessa sorte

Entrambi hanno sfidato il mare e ne sono usciti sconfitti. Rush per accompagnare miliardari sul relitto del Titanic, Smith per spingersi a nord forzando i motori della nave

22 Giugno 2023

Titan come il Titanic, il “Rush” finale del ceo di OceanGate come quello del comandante Smith: due mitomani accomunati dalla stessa sorte

Fonte: Biography

Stockton Rush ed Edward John Smith. In comune, il Titanic e la mitomania. Il primo, ceo di OceanGate, la società del Titan, il sottomarino disperso nell’Oceano Atlantico, con la smania di accompagnare miliardari (alla modica cifra di 250mila euro) a visitare il relitto del Titanic nelle profondità del mare. Il secondo, comandante del transatlantico affondato nel 1912, che si era spinto troppo a Nord e aveva forzato i motori della nave per dimostrarne l’efficienza. Entrambi hanno sfidato il mare e ne sono usciti sconfitti. Si sono spinti oltre e non sono più tornati indietro.

Il Titan ha interrotto le comunicazioni a meno di 2 ore dell’inizio del viaggio verso il Titanic

Il piccolo batiscafo Titan, lungo 6 metri e mezzo, aveva interrotto le comunicazioni lo scorso 18 giugno, a meno di due ore dall'inizio del suo viaggio verso i resti del Titanic, che si trovano a 3.800 metri di profondità al largo dell'isola di Terranova, a circa 700 km dalla costa. Il batiscafo ha smesso di trasmettere il segnale nel pomeriggio dello stesso giorno, poco dopo l’immersione. Stando a quanto emerso nelle ultime ore, il supporto vitale è cessato oggi, giovedì 22 giugno, quando la speranza di trovare vivi i 5 passeggeri a bordo è finita. Il sommergibile, oltre a Rush, trasportava il miliardario britannico Hamish Harding e il magnate pakistano Shahzada Dawood con suo figlio Suleman, anch’essi di cittadinanza britannica, e l’operatore francese Paul-Henri Nargeolet. I bis-bis nonni di Wendy Rush, la moglie del ceo di OceanGate, morirono insieme proprio sul Titanic. Il destino.

Nel 1912 la “nave inaffondabile” colò a picco con oltre 1.500 dei suoi 2.200 passeggeri

Progettato nel 1908, varato nel 1911 dai cantieri di Belfast per conto della White Star Line al costo complessivo di 1,5 milioni di sterline dell'epoca (circa 200 milioni di oggi) e registrato nel porto di Liverpool, il Titanic colò a picco con oltre 1.500 dei suoi 2.200 passeggeri - a dispetto della nomea pubblicitaria di "nave inaffondabile" - la notte del 15 aprile 1912, dopo aver urtato un iceberg alla prima traversata fra Southampton, in Inghilterra, e l'America. Scomparendo tra i flutti dell'oceano, a 370 miglia marine (600 chilometri) dalle coste canadesi di Terranova, senza mai riuscire ad approdare nel porto d'arrivo di New York. Epilogo che a cominciare dal 1985, quando il relitto del Titanic è stato individuato, non ha scoraggiato i moderni turisti dell'avventura overpriced dallo sfidare un destino a rischio di rivelarsi ora drammaticamente beffardo. Mentre alla società organizzatrice non resta che affidarsi alle ricerche dei team di soccorso, limitandosi ad assicurare - in un messaggio carico di ansia crescente - "pensieri e preghiere" per i propri clienti e le loro famiglie. 

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