12 Giugno 2023
In Svizzera un 23enne si dichiara donna. Le istituzioni sono costrette a riconoscerlo tale e ad evitargli il servizio di leva. Dopo la firma dei documenti per l’attestazione della transizione di genere, ammette di riconoscere di essere un uomo e percepirsi tale, tuttavia la modifica di genere è stata ormai riconosciuta e il ragazzo può tranquillamente evitare il servizio militare (obbligatorio solo per gli uomini). Scoppia il dibattito per quella che sembrerebbe essere una provocazione ben organizzata da parte dello stesso giovane per protestare contro le tendenze woke della legge elvetica.
Sta facendo molto discutere in Svizzera il sistema trovato da un giovane 23enne per evitare di adempiere al proprio dovere di leva, servizio tutt’ora esistente nel Paese elvetico. Il ragazzo ha infatti pensato di sfruttare la legge svizzera riguardo alla transizione di genere. Una legge incredibilmente blanda che permette, di fatto, di cambiare la propria natura agli occhi dello stato senza alcun tipo di limitazione e senza tenere in considerazione le eventuali conseguenze.
Al 23enne è infatti bastato recarsi all’ufficio di stato civile del proprio comune di residenza e fare richiesta per la documentazione. “Un funzionario mi ha fatto entrare in sala riunioni – ha spiegato al giornale SonntagsZeitung - e due minuti dopo ero una donna”. Un foglio, un paio di firme e75 franchi (77 euro) per coprire i costi della procedura, ed il gioco è fatto. Il 23enne può adesso evitare di essere richiamato a servire i mesi di addestramento a cui si sottoporranno i suoi coetanei, visto che il servizio militare è previsto obbligatoriamente solo per gli uomini.
Una polemica esplosiva, nel Paese alpino, cresciuta ulteriormente dopo che lo stesso giovane ha ammesso serenamente di sentirsi in realtà, e naturalmente, un uomo. Quello che conta, per lui, è che lo stato, grazie al documento da lui firmato, sia costretto a considerarlo una donna, ed evitargli quindi la leva. Una follia istituzionalizzata, secondo molti, che potrebbe però essere un’ingegnosa provocazione messa in piedi dal ragazzo stesso.
Il 23enne ha infatti confermato nell’intervista al SonntagsZeitung di essere un sostenitore dell’Unione Democratica di Centro (UDC), partito conservatore ostile alle politiche woke sul tema dell’identità di genere. Sono in molti quindi a credere che il giovane abbia voluto sfruttare un momento molto profondo della vita, tanto individuale quanto comunitaria, dei cittadini svizzeri, com’è il servizio di leva, proprio per mettere in luce le lacune di una narrazione sempre più in violenta rotta di collisione con il sistema identitario e culturale occidentale.
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