03 Maggio 2023
Approvata oggi, mercoledì 3 maggio, una nuova discussa legge nel Regno Unito per la gestione dell'ordine pubblico. Andrà a colpire chiunque disturbi eventi sportivi o culturali, e potrebbe comportare fino a 6 mesi di carcere o una multa indefinita anche per chi si incatena ad un edificio pubblico. Secondo molti osservatori, la legge è stata approvata per stroncare sul nascere eventuali proteste anti monarchiche durante l'incoronazione di re Carlo III del 6 maggio.
È entrata in vigore nel Regno Unito una controversa legge sulla gestione dell’ordine pubblico che sta facendo molto discutere al di là della manica. La legge è stata varata oggi, mercoledì 3 maggio, e permetterà alla polizia inglese di “agire con azioni forti contro proteste pacifiche”. In particolare “darà alle forze dell’ordine il potere di prevenire azioni di disturbo a grandi eventi sportivi e culturali che avranno luogo in Inghilterra e Galles”, recita una nota del governo.
Le pene previste per iniziative quali ad esempio incatenarsi ad edifici pubblici, potranno comportare pene di sei mesi di carcere e multe “indefinite”. La legge permetterà anche alle forze dell’ordine di perquisire tutti i soggetti ritenuti “sospetti”, senza necessità di ulteriori motivazioni.
Il decreto, già firmato dal futuro re Carlo III, sarà in vigore fino alla fine dell’estate, ma sono in molti a ritenere che la sua emanazione sia dovuta soltanto al timore di proteste antimonarchiche durante la cerimonia di incoronazione di sabato 6 maggio. Dopo la morte della Regina Elisabetta II, infatti, il fronte repubblicano inglese si è fatto sempre più rumoroso. Il timore delle istituzioni, quindi, è quello di plateali manifestazioni durante la cerimonia di incoronazione, che potrebbero mettere in crisi l’immagine della nascitura monarchia in patria e all’estero.
Oltre agli anti monarchici, la Public Order Bill mette nel mirino diverse organizzazioni che negli ultimi mesi hanno dimostrato crescenti tendenze anti governative. Tra queste, Black Lives Matter, molto attiva nel Regno, Extinction Rebellion e Just Stop Oil.
“La popolazione – aveva commentato martedì Suella Braverman, Segretario dell’Interno – non dovrebbe vedere la propria vita quotidiana rovinata dai cosiddetti “eco warriors” (ndr. Termine dalla crescente tendenza dispregiativa usato nel mondo anglosassone, “eco vandali”) che causano distruzione e lo spreco di milioni di sterline dei contribuenti”. Braverman aveva anche affermato, durante la presentazione del disegno di legge: “Una minoranza egocentrica non dovrebbe permettersi tali atteggiamenti. Stiamo dando alla polizia ed ai tribunali gli strumenti di cui hanno bisogno per fermare questo caos, e mi auguro che faranno pieno uso di questi nuovi poteri”.
Attivisti di diverse associazioni hanno protestato contro il governo, per quella che accusano essere una legge che mira a sopprimere la libertà di parola, mentre le opposizioni parlamentari accusano Downing Street di voler semplicemente distrarre l’opinione pubblica dalle reali incombenze che gravano sul Paese.
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