28 Aprile 2023
Fonte: Getty Images
Si è dimesso il Presidente della Bbc Richard Sharp. Nel 2021 aveva mediato, in qualità di banchiere, un prestito di 900 mila euro per l’allora Primo Ministro inglese Boris Johnson. Poche settimane dopo era stato nominato presidente della rete televisiva dal governo. Travolto dalle polemiche per il presunto conflitto di interessi, le dimissioni scatteranno a giugno.
Si è dimesso Richard Sharp, Presidente della rete televisiva pubblica inglese BBC. L’uomo è stato travolto dalle polemiche dopo la scoperta di un suo presunto coinvolgimento, nel 2021, alla cessione di un prestito di 800 mila sterline (circa 900 mila euro) all’allora Primo Ministro Boris Johnson. Sharp, all’epoca dei fatti, era un banchiere, da sempre sostenitore del partito Tory di cui Johnson era a capo. Secondo quanto riportato dall’inchiesta che ha coinvolto il funzionario, l’ex banchiere avrebbe aiutato il Premier inglese a mettersi in contatto con un canadese, Sam Blyth, in grado di prestare al politico la cifra di 800 mila sterline necessaria a coprire alcuni debiti famigliari.
Quello che viene contestato a Sharp, e che ne ha causato le dimissioni, è il conflitto di interessi che potrebbe essere scaturito dall’aiuto dato al Primo Ministro. La BBC, infatti, è un’azienda pubblica, e poche settimane dopo il prestito reso possibile dai suoi contatti, Sharp ne è stato nominato Presidente dal Governo Johnson. Secondo l’avvocato Adam Heppinstall, che ha stilato un rapporto sull’intera vicenda, l’uomo non avrebbe rispettato la norma sulle nomine pubbliche, che prevede di dichiarare i potenziali conflitti di interessi percepiti nel momento in cui si accetta un pubblico incarico. Sharp si è giustificato parlando di “violazione involontaria”, ma ha comunque confermato di volersi dimettere prima della fine del suo mandato, per “mettere gli interessi della Bbc al primo posto”. “Sento che questa questione – ha detto Sharp – potrebbe essere una distrazione rispetto all’attività dell’emittente se dovessi rimanere in carica fino alla fine del mio mandato”. Le dimissioni sono quindi confermate per giugno, con la Ministra della Cultura del Governo Sunak, Lucy Frazer, che si è detta comprensiva della decisione.
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