28 Aprile 2023
Michael Pence (fonte foto Wikipedia)
Mike Pence, vice Presidente degli Stati Uniti durante il mandato di Donald Trump, ha testimoniato giovedì di fronte alla giuria di Washington riguardo all’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. Nel mirino dell’accusa, in particolare, le telefonate di Pence con l’allora Presidente Trump il giorno dell’attacco.
L’ex vice Presidente degli Stati Uniti Mike Pence ha testimoniato giovedì 27 aprile di fronte alla giuria federale che sta indagando sugli eventi del gennaio 2021 e sulle azioni dell’allora Presidente Donald Trump. La testimonianza di Pence è un unicum nella storia americana, in quanto nessun vice aveva mai preso la parola in un processo intentato contro il Presidente con il quale aveva servito. Pence ha testimoniato a porte chiuse per circa cinque ore, ha rivelato una fonte all’interno del tribunale.
La testimonianza di Pence potrebbe rappresentare un ostacolo per la corsa alla Casa Bianca del 2024 del tycoon, dal quale ci si aspettano ora forti commenti. Finora l’ex vice aveva sempre parlato apertamente della sua scelta del 6 gennaio di rifiutare la richiesta di Trump di interrompere la procedura di conteggio, ma non aveva mai accettato di esprimersi sotto giuramento.
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/esteri/438210/usa-commissione-trump-violato-fiducia-assalto-capital-hill.html
La giuria di Washington si è riunita a porte chiuse alle 9.00 di giovedì mattina. Fuori dall’aula, riportano i pochi presenti, è aumentata all’improvviso la presenza degli uomini della sicurezza, quindi una fila di suv neri con i vetri oscurati si è affiancata all’entrata. Sia il portavoce del giudice Jack Smith che quello di Mike Pence si sono, per adesso, rifiutati di rispondere alle domande dei cronisti.
Le indagini di Smith stavano cercando da molto tempo di portare Pence sul banco dei testimoni, vista la sua vicinanza a Trump ed il suo alto ruolo durante l’assalto al congresso di due anni fa. Alla fine la corte d’appello ha ordinato all’ex vice di testimoniare sotto giuramento, in particolare riguardo le conversazioni private con the Donald in quelle ore concitate. Una fonte vicina all’ex Presidente parla di una telefonata, in particolare, il giorno dell’assalto, nella quale Pence sarebbe stato pesantemente insultato per non aver interrotto il conteggio dei voti. Poche ore dopo quella chiamata, l’uomo che ricopriva il ruolo di vice Presidente degli Stati Uniti veniva scortato con grande difficolta fuori dal congresso da parte degli agenti, dietro il rischio di essere linciato dalla folla.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia