20 Aprile 2023
La famiglia di Michael Schumacher ha annunciato che sta valutando di fare causa ad una rivista tedesca accusata di avere pubblicato una finta intervista al campione realizzata con l'ausilio di un'intelligenza artificiale. Il caso apre il dibattito in Germania riguardo al rapporto tra ai ed editoria ed anche in Italia si alzano voci preoccupate.
Un portavoce della famiglia di Michael Schumacher ha fatto sapere, per il tramite di ESPN, che la famiglia sta seriamente prendendo in considerazione una causa legale contro la rivista tedesca “Die Aktuelle”. Il motivo sarebbe un’intervista pubblicata dalla rivista proprio con il campione di Formula 1. Ma c’è un piccolo particolare. Nessuno dei giornalisti di Die Aktuelle ha mai parlato con Michael: l’intervista è stata fatta ad un’intelligenza artificiale che replica le potenziali risposte dell’ex pilota.
Dopo l’incidente sugli sci che ha colpito il campione nel 2013, la famiglia aveva sempre curato con grande apprensione la sua privacy, rilasciando rarissime interviste e chiedendo in più occasioni ai media di non disturbare la loro tranquillità. Dev’essere stata quindi per loro una grande sorpresa la copertina pubblicata nei giorni scorsi dalla rivista, con il viso sorridente di Michi e la scritta, a caratteri cubitali: “La prima intervista – esclusiva mondiale”. In fondo alla pagina, guardando con attenzione, era poi possibile leggere, molto più in piccolo, che le risposte erano state date da un ai.
L’applicazione utilizzata sarebbe character.ai, in grado di riprodurre frasi di senso compiuto a partire da pochi dati di partenza. Tra le domande fatte dall’intervistatore: “Come stai oggi?” e “Come ti sei sentito dopo l’incidente del 2013?”. La risposta a quest’ultima domanda, in particolare, potrebbe aver indisposto la famiglia, chiamata direttamente in ballo dall’ai: “La mia vita è completamente cambiata, mia moglie e i miei figli sono stati una benedizione per me e senza di loro non ce l'avrei fatta. Mi sostengono e stanno fermamente al mio fianco".
Il caso ha già sollevato un polverone in Germania, non solo per il pessimo gusto da parte della rivista nel pubblicare un pezzo del genere e con tali modalità, ma anche e soprattutto per il rapporto sempre più visibile tra editoria e intelligenza artificiale. Il tema ha varcato le Alpi, arrivando fino in Italia, dove oggi la Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) ha comunicato: “Preoccupazione per i rischi legati allo sviluppo incontrollato e non regolamentato dei sistemi di intelligenza artificiale generativa, in particolare sotto il profilo del loro impatto sulla produzione e lo sfruttamento dei contenuti protetti, nonché in relazione alla possibile diffusione di informazioni false". La nota della FIEG si è poi conclusa invitando alla “massima attenzione possibile le istituzioni nazionali ed internazionali”.
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