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Fuga di notizie al Pentagono, Usa: "L'Egitto ha ordinato la produzione di 40mila razzi per la Russia". Cremlino smentisce

Nel documento si evidenzia che lo scorso primo febbraio al-Sisi ha ordinato ai funzionari di mantenere segreta la produzione e la spedizione dei razzi "per evitare problemi con l'Occidente"

11 Aprile 2023

Documenti segretii Usa, l'Egitto ha ordinato la produzione di 40mila razzi per la Russia

Al Sisi e Putin, fonte: imagoeconomica

La fuga di notizie al Pentagono tiene banco e all'interno è presente anche il piano dell'Egitto, di produrre 40mila razzi per la Russia, per ordine del premier Al Sisi. È la rivelazione fatta dal Washington Post dopo essere entrata in possesso dei file tramite Discord, un'app popolare tra i gamer. I file trapelati non riguardano dunque solo l'Ucraina ma spaziano su vari binari della guerra. Al Sisi avrebbe ordinato ai militari la produzione di arsenale per Mosca da utilizzare nel conflitto, e da inviare segretamente in modo che la notizia non possa causare "problemi con l'Occidente"

Cremlino: "False le notizie sulle forniture d'armi dall'Egitto"

Il Cremlino definisce "false" le notizie sulle presunte forniture di missili alla Russia da parte dell'Egitto dopo l'indiscrezione degli Usa. Il portavoce Dmitry Peskov ha provato a mettere a tacere le voci con una dichiarazione: "Sembra che si tratti di un'altra storia falsa, di cui ci occupiamo spesso di recente. È così che dobbiamo trattare tali notizie".

Fuga notizie al Pentagono, l'Egitto e i 40mila razzi per la Russia

Un piano che però non è stato eseguito. Il documento è datato 17 febbraio e gli Usa sono certi che i razzi auspicati dall'Egitto e in particolar modo da Al Sisi da inviare a Mosca, alla fine non siano arrivati. Un piano che stona col fatto che il presidente egiziano è uno degli alleati più stretti di Washigton, ricevendo circa 1 miliardo di dollari l’anno in aiuti di sicurezza.

Eppure dal Cairo fanno sapere che la loro posizione è sempre stata quella del "non coinvolgimento in questa crisi e di impegno a rimanere ad uguale distanza da entrambe le parti, mentre affermiamo l’appoggio dell’Egitto alla carta Onu e al diritto internazionale attraverso le risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite". Parole dell'ambasciatore Ahmed Abu Zeid, portavoce del ministero degli Esteri egiziano che replica alle accuse lanciate.

Al Sisi, durante i colloqui con i suoi funzionari fa riferimento a piani per fornire a Mosca proiettili di artiglieria e polvere da sparo. Quest'ultima sarebbe prodotta dalla Fabbrica 18, il nome di un vecchio impianto di produzione chimica. Abu Zeid ha aggiunto: "Continuiamo a sollecitare entrambe le parti a cessare le ostilità e raggiungere una soluzione politica attraverso i negoziati".

L'Egitto ed il piano dei 40mila razzi alla Russia. Usa: "Non è successo"

Dagli Usa, precisamente un funzionario del governo degli Stati Uniti, fanno sapere che il piano dell'Egitto non è andato a buon fine. Una fonte ha spiegato che l'iniziativa di esportare razzi alla Russia "non è accaduta" e "non siamo al corrente dell'esecuzione di questo piano". In merito ai leaks del Pentagono il Dipartimento di Giustizia ha già aperto un'indagine, come riferito dalla portavoce Sabrina Singh.

 

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