06 Aprile 2023
Daria Dugina e Tatarsky, fonte: Twitter @RobertoAvventu2
Si è consumato qualche giorno addietro un altro terribile attentato in Russia. Questa volta a San Pietroburgo. Vittima dell'attentato il blogger e intellettuale Tatarsky, fermissimo sostenitore della linea putiniana di opposizione netta all'imperialismo atlantista. Mentre veniva insignito di un premio all'interno di un locale pubblico, è saltato in aria. Fatalità della storia, il materiale esplosivo era nascosto dentro il premio che gli è stato consegnato. Secondo Mosca, il responsabile deve essere ricondotto all'intelligence Ucraina e anche alla fondazione di Navalny, burattino di Washington. Si tratta del secondo attentato subito dalla Russia o più precisamente da intellettuali della Russia. L’estate scorsa fu la volta della figlia del filosofo Dugin, Daria. Colpevole di essere figlia di un filosofo disallineato rispetto al verbo unico della globalizzazione neoliberale sotto cupola imperialistica di Washington. Adesso è la volta di un altro intellettuale, Tatarsky, anche lui completamente disallineato rispetto alla narrazione occidentalistica. Oltre all'orrore inqualificabile di questi gesti, colpisce il colpevole silenzio dell'occidente. Che, lungi dal condannare apertamente queste oscenità, non trova di meglio da fare che mostrare tra le righe, sui propri giornali, come in fondo questi intellettuali se la siano anche cercata, difendendo Putin e la Russia. Un livello inqualificabile, davvero, che molto dice sul baratro in cui è precipitato l'occidente sotto ogni profilo.
di Diego Fusaro
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