09 Marzo 2023
Nord Stream, fonte Twitter: @elisamariastel1
Non accenna a diradarsi la nebbia sul caso del sabotaggio del gasdotto Nord Stream 1 e 2. Adesso è il turno di un'imbarcazione, noleggiata in Polonia, sospettata di aver trasportato esplosivo sul posto dell'esplosione ad essere finita nel mirino delle indagini. Della procura tedesca in particolare che aggiunge così un nuovo capitolo all'attentato andato in scena lo scorso 26 settembre nel mar Baltico. È il primo passo ufficiale compiuto nell'indagine congiunta che stanno portando avanti vari Paesi dopo dopo l'indiscrezione del New York Times sul gruppo pro-Ucraina che avrebbe portato avanti il sabotaggio senza l'avvallo del governo e soprattuto dopo le rivelazioni del premio Pulitzer Seymour Hersh che incolpa Usa e Norvegia. Anche il Giornale d'Italia rivelò in anticipo come la regia Usa e di Regno Unito con il coinvolgimento della marina polacca e supporto danese e svedese fu fondamentale per l'esplosione dei gasdotti.
La procura tedesca che ha aperto l'inchiesta in merito al Nord Stream, non è ancora giunta ad individuare i responsabili. I pm spiegano di "avere perquisito una nave dal 18 al 20 gennaio 2023", sospettando che possa essere stata "usata per trasportare ordigni esplosivi", utilizzati ovviamente in seguito per l'attentato. "Nonostante le ricerche effettuate, non è possibile fare per il momento affermazioni sostanziate dai fatti sull'identità degli autori". La ricerca dei colpevoli è ancora al vaglio delle autorità, dopo che nelle ultime settimane altre scottanti rivelazioni sul caso sono state fatte.
Il giorno stesso della rivelazione del New York Times, il Die Zeit in collaborazione con le televisioni pubbliche Ard e Swr ha svelato come alcuni investigatori tedeschi abbiano rintracciato lo yacht usato per condurre l'attacco. L'inchiesta conferma la "pista ucraina" e aggiunge nuovi passaggi. Sarebbero state un gruppo di sei persone, cinque uomini e una donna ad aver noleggiato lo yacht da una società con sede in Polonia, ma posseduta da due persone provenienti dall’Ucraina, il 6 settembre 2022, venti giorni prima dell'attentato.
L'imbarcazione sarebbe quindi salpata dal porto tedesco sul mar Baltico della città di Rostock, luogo in cui hanno preso l'esplosivo. La rotta finale porta il nome nell'isola danese di Christiansø, situata nei pressi dei siti delle esplosioni. Pochi giorni dopo le esplosioni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 lo yacht sarebbe stato riconsegnato a Rostock e tracce di esplosivo sarebbero state rinvenute sull'imbarcazione.
Ulteriori dettagli vengono forniti in merito all'identikit degli aggressori: un capitano, due sommozzatori, due assistenti con presunte competenze in materia di esplosivi, e un medico.
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