06 Febbraio 2023
fonte: Twitter @Lukyluke311
Il drammatico terremoto turco-siriano ha danneggiato o distrutto ferrovie, infrastrutture e reti elettriche. Nella regione di Hatay, nel sudest della Turchia, si sono verificate due esplosioni in concomitanza di un gasdotto. Sul web qualcuno legge questo guasto come un attacco mirato.
L'agenzia di stampa turca Ihlas riferisce che sono occorse due forti esplosioni sul gasdotto nella provincia turca di Hatay in seguito alle scosse di terremoto che hanno devastato il paese. Cita l'operatore Botas, la compagnia statale turca che trasporta gas naturale e petrolio grezzo.
Ciò ha causato la sospensione di flussi di gas verso le province di Gaziantep, Hatay e Kahramanmaras, le province più colpite dal sisma. I danni al gasdotto non sembrano troppo gravi perché Botas riporta che non ce ne sono stati di ingenti nella rete di tubature. Si è fermato anche il terminal petrolifero di Ceyhan, sempre nel sudest della Turchia, a causa di danni nei porti. Lo riporta l'agenzia di navigazione Tribeca.
Sul web ci si è chiesti quanto siano rilevanti questi danni e se possano influire sul trasposto di petrolio e gas in Europa. Alcuni hanno collegato l'avvenimento con lo schieramento geopolitico della Turchia nei confronti della Russia. Avendo l'UE tagliato le forniture dalla Russia, colpire quelle turche significherebbe aumentare la pressione economica per spingere alla fine della guerra.
Inoltre, pensano che Turchia e Azerbaijan, luogo da cui parte molto petrolio verso l'Europa, aiutino Putin a evadere le sanzioni imposte. Ritengono che con gli introiti delle esportazioni, aumentati in seguito alle sanzioni al Cremlino, finanzino la Russia.
Benché il Gasdotto Trans-Adriatico che collega l'Azerbaijan all'Italia passando per la Turchia sia certamente un punto di primaria importanza geopolitica, l'esplosione sembra essere avvenuta in un'arteria secondaria della rete, perciò il flusso di gas all'Europa non dovrebbe mutare. Per quanto riguarda il petrolio, invece, lo stop dovuto al danneggiamento dei porti potrebbe avere maggiori conseguenze se prolungato perché Ceyhan è l'ultima tappa prima dell'esportazione.
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