04 Gennaio 2023
Eva Kaili, fonte Imagoeconomica
L'ex vice presidente del parlamento europeo Eva Kaili, coinvolta nello scandalo Qatargate, è sospettata di aver trasferito dei soldi a Panama. Lo sostengono le autorità antiriciclaggio della Grecia, che si uniscono alle indagini alla Guardia di Finanza italiana, i cui agenti sono coordinati dal procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale, e al giudice istruttore belga Michael Claise.
La Grecia sta cercando di capire se ci siano stati dei trasferimenti di denaro dal Qatar a conti appartenenti all'europarlamentare del Pasok, moglie di Francesco Giorgi. I media greci, i quali hanno riportato per primi la notizia, parlano di circa 20 milioni di euro che potrebbero essere stati trasferiti dal Qatar a conti aperti da Kaili o dai suoi familiari a Panama.
Ma l'avvocato di Kaili, Michalis Dimitrakopoulos, smentisce l'esistenza di tali conti correnti: "A seguito di un'approfondita ricerca nei propri fascicoli, la Banca ha confermato che non vi è alcun rapporto diretto o indiretto di alcun tipo con le persone indagate nel caso citato, inclusa la signora Eva Kaili", ha fatto sapere tramite un comunicato. "Inoltre, lo stesso annuncio sottolinea che la banca non fornisce servizi bancari a privati e non procede al pagamento per conto terzi, pertanto il fatto che le presunte rimesse dal Qatar su un conto personale della signora Eva Kaili siano false è provato oltre ogni dubbio".
E ancora: "In un prossimo futuro si dimostrerà anche che i soldi trovati nell'appartamento comune con il marito non le appartengono e non hanno nulla a che fare con l'attività politica della signora Eva Kaili".
Tuttavia, da quando è iniziata l'inchiesta, non è la prima volta che si guarda alle banche del Sudamerica. Infatti, come ha ricordato La Repubblica, nell'ordine di indagine europeo trasmesso dal Belgio ai magistrati di Milano era arrivata la richiesta di setacciare sette conti correnti, e tra questi c'erano quelli riconducibili agli italiani Francesco Giorgi, Antonio Panzeri e Luca Visentini. In particolare, la pista aveva portato a un istituto di credito brasiliano, la Lift Bank. "Abbiamo informazioni che ci fanno pensare che Panzeri e sua moglie Colleoni abbiano dei conti in quella banca", avevano scritto i magistrati belgi nella documentazione trasmessa ai colleghi di Milano.
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