27 Dicembre 2022
Fonte: LaPresse
Se da una parte la Cina sembra rassegnarsi alle restrizioni dopo che la politica zero Covid ha fallito, e ha proclamato lo stop alla quarantena per chi arriva dall'estero, dall'altra il Giappone si cautela e chiede il test negativo per chi arriva da Pechino. Due Paesi che rappresentano un approccio diverso in questa fase contro il virus. Xi ha infatti varato per la nuova linea da seguire, che dovrà essere "di difesa per salvare vite". A Pechino di recente si è smesso anche di pubblicare i dati giornalieri sui contagi, mentre gli esperti assicurano che nel Dragone si rischino "1 milione di morti". Secondo il Financial Times sono stati 250 milioni i nuovi casi registrati nei primi venti giorni di dicembre, col 18% della popolazione che avrebbe contratto il Covid. Numeri che stonano con la politica adottata dai vertici di Pechino che avrebbe dovuto fornire rassicurazioni nella lotta al virus.
Xi Jinping lo ha dicharato. Dopo il fallimento della politica zero Covid, ne nascerà probabilmente un'altra che avrà lo scopo di "proteggere vite" con una "campagna sanitaria più mirata" e una "linea di difesa comunitaria" di fronte alla "nuova situazione". In Cina la situazione è caotica, rappresentata dallo scarso numero di farmaci, ospedali al collasso e crematori pieni. La gente è esasperata dopo mesi e mesi di lockdown ad intermittenza e lo ha più volte dimostrato con delle rimostranze che hanno portato poi a degli effetti, nonché la censura sui social di diversi episodi di proteste.
La Cina è l'unico Paese al mondo a registrare una curva di infezione così alta, la più alta al mondo. Al momento, senza nuove linee guida si va avanti normalmente, registrando come anche la seconda economia al mondo abbia subito gli effetti dello stop di restrizioni degli ultimi mesi. La fine della quarantena per chi arriva dall'estero è prevista dall'8 gennaio, mentre dal Giappone rilanciano e richiedono l'obbligo del test negativo per entrare a Tokyo, prima volta dallo scorso ottobre che il Paese impone delle restrizioni a chi arriva dall'estero. Obiettivo: controllare i flussi da Pechino in vista del Capodanno cinese, previsto il 22 gennaio.
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