06 Dicembre 2022
Nave militare (foto Pixabay)
Il Giappone si blinda. Già da tempo Tokyo sta parzialmente rivedendo la sua tradizionale politica pacifista in politica estera, risultato della Seconda Guerra Mondiale e di una costituzione di fatto scritta dagli americani. Ma dopo la guerra in Ucraina e le recenti tensioni con Cina e Russia questo processo di transizione accelera in maniera ancora più netta e impellente. Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha incaricato i ministri di aumentare il bilancio della difesa del Paese del 56% nei prossimi cinque anni, portandolo a 43.000 miliardi di yen (427,5 miliardi di dollari).
Il governo sta rivedendo le sue strategie di difesa e sicurezza in risposta alle manovre della Corea del Nord, dotata di armi nucleari, e di una Cina sempre più assertiva. Il ministro della Difesa Yasukazu Hamada ha dichiarato che Kishida gli ha detto che "l'entità del programma di difesa a medio termine per i prossimi cinque anni, attualmente in fase di definizione, dovrebbe essere di circa 43.000 miliardi di yen".
L'importo sarebbe più di 1,5 volte l'attuale piano di spesa quinquennale di 27,5 trilioni di yen. La decisione arriva una settimana dopo che Kishida ha annunciato di voler aumentare la spesa per la difesa al 2% del prodotto interno lordo (PIL) entro il 2027. Per decenni, il Giappone ha speso circa l'1% del PIL o meno per la difesa, meno dello standard Nato del 2%.
Ma le crescenti pressioni da parte della Cina, tra cui le esercitazioni militari intorno alle isole contese e il lancio di missili durante i test sullo Stretto di Taiwan, hanno contribuito a creare un sostegno per un budget maggiore nella politica giapponese. Anche la guerra in Ucraina e i ripetuti lanci di missili da parte della Corea del Nord hanno inasprito le opinioni interne. Tuttavia, la mossa è controversa in Giappone per diversi motivi, tra cui la Costituzione postbellica del Paese, che limita la capacità militare a misure apparentemente difensive.
Secondo i media giapponesi, uno degli obiettivi della spesa aggiuntiva sarebbe la capacità di "contrattacco" - armi in grado di colpire i siti di lancio dei missili nemici e descritte da Tokyo come difensive. Negli scorsi mesi si era parlato della possibilità di schierare circa un migliaio di missili a lungo raggio. Le tensioni con Pechino, Pyongyang e Mosca sembrano destinate ad aumentare.
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