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Guerra in Ucraina, negoziato con Putin aperto dal capo dei militari Usa Mark Milley

Mark Milley, Capo di Stato Maggiore: "Adesso ci sono delle possibilità di soluzioni diplomatiche. Bisogna afferrare l’opportunità". Le truppe russe scavano trincee in vista dell’inverno: si preparerebbero a difendere i territori

12 Novembre 2022

Ucraina, negoziato con Putin aperto da è Mark Milley, capo dei militari Usa

La pace adesso serve a tutti dopo la liberazione di Kherson e serve soprattutto agli ucraini che si vedrebbero un esercito riorganizzato in poco tempo mentre sul terreno cala la neve. Vladimir Putin riorganizzerebbe il proprio dispositivo militare mentre i combattimenti sono fermi. In una situazione come quella si rischierebbe una guerra di logoramento come nella prima guerra mondiale. ne è convinto anche Mark Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff, cioè il Capo di Stato Maggiore e la più alta carica del Pentagono sotto il segretario alla Difesa. 

Ucraina, negoziato con Putin aperto da è Mark Milley, capo dei militari Usa

Come scrive anche Federico Rampini, "non è la prima volta nella storia americana che i generali hanno il ruolo di "colombe". Anzi, da George Marshall a Dwight Eisenhower a Colin Powell c’è una lunga tradizione di militari moderati, che sull’uso della forza hanno posizioni più caute rispetto ai politici (non mancarono eccezioni in senso opposto, tipo Douglas MacArthur che voleva usare armi nucleari contro la Cina durante la guerra di Corea…). Guarda caso, non appena si è oltrepassato il giro di boa delle elezioni di mid-term, il dibattito interno all’amministrazione Biden sull’Ucraina è emerso alla luce del sole. In campagna elettorale ovviamente il dibattito c’era già, ma ragioni di tattica politica consigliavano di non esporlo".

La guerra in Ucraina non ha avuto un grande peso per il voto di medio termine in America, eppure il candidato McCarthy ha parlato del rapporto Usa Ucraina come una linea diretta per erogare assegni in bianco a Kiev. Quindi in ottica assolutamente critica sebbene questo candidato sia stato tra le fila di Joe Biden, in realtà gli scrutini non sono ancora finiti però si è compreso perfettamente che l'America è diventata rossa.


Adesso anche questo generale americano ha esposto la sua posizione in pubblico durante una conferenza all'Economic Club a New York. Secondo il generale il combattimento ucraino che è servito a confinare i russi in una situazione di stallo deve essere sfruttato per una trattativa, per un negoziato. L'alternativa, come già detto, sarebbe quella di aiutare i russi a rafforzare le proprie posizioni difensive in una guerra di logoramento che si combatterebbe d'inverno esattamente come la prima guerra mondiale.

Ucraina, il negoziato è obbligatorio e lo sa anche Zelensky 

Come infatti scrive anche Peter Baker sul New York Times, ci sarebbero moltissime prove satellitari che i russi stanno scavando delle trincee in vista dell'inverno. Si tratterebbe dunque di scavare posizioni che servirebbero a difendere dei territori nel lungo termine e a quel punto la trattativa sarebbe diversa qualora dovesse ripresentarsi l'opportunità in futuro.

Non è tutto punto ma entrambi gli schieramenti necessitano di un gran numero di munizioni che scarseggiano per entrambe, mantenere una guerra di posizionamento e di logoramento necessita ovviamente di un gran numero di munizioni perché i soldati sarebbero costretti a fare guerra direttamente dalla trincea. A vincere sarebbero le armi a lungo raggio e un gran numero di munizioni che comunque andrebbe trasportato.

La neve inoltre non permetterebbe nemmeno di vedere le mine antiuomo che pure sono numerose sul terreno ucraino. Tuttavia come ha detto anche Joe Biden, nulla verrà deciso sull'ucraina senza l'Ucraina, mazelinski ha firmato un decreto dove ha dichiarato che non ha intenzione di negoziare con Putin E soprattutto non vuole farlo sia al governo della Russia c'è Putin. Eppure il consigliere strategico Sullivan, proprio l'altro giorno ha convinto Zelensky a Kiev di abbandonare il pregiudizio in cui si è trincerato.

Zelensky dal canto suo sa che non potrà godere degli aiuti occidentali ancora a lungo perché sono troppe le manifestazioni per la pace in tutta Europa. Proprio dai partner europei infatti si registra una reticenza nell'invio di armi che pure viene accordata ma con sempre più fatica. La pace è obbligatoria.

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