19 Ottobre 2022
Nuova mossa di Vladimir Putin nel Donbass. Il presidente russo, dopo il referendum che ha decretato l’annessione di quattro regioni dell’Ucraina alla Russia, ha firmato un decreto sull’introduzione della legge marziale nei territori delle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk e delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson. Putin ha annunciato la firma del decreto in una riunione del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, ricordando che nei territori in questione “prima di entrare in Russia c’era già un regime di legge marziale. Ora dobbiamo formalizzare questo regime nel quadro della legislazione russa. Pertanto, ho firmato un decreto sull’introduzione della legge marziale in questi quattro soggetti della Federazione russa”, ha spiegato il capo del Cremlino aggiungendo che l decreto “sarà immediatamente inviato per l’approvazione al Consiglio della Federazione. Anche la Duma di Stato è stata informata della decisione”.
La legge marziale è un insieme di norme che si applicano in un Paese nel caso questo entri in guerra o per altre esigenze eccezionali di ordine pubblico. È una sorta di ordinamento giuridico separato che prende il posto di quello normalmente vigente. Tra le conseguenze più importanti c’è la sospensione di alcune leggi ordinarie in vigore in uno Stato e il controllo della normale amministrazione della giustizia che passa ai tribunali militari. Il nome, come si può facilmente intuire, deriva da Marte, antico dio della guerra. L’entrata in vigore della legge marziale sospende molte delle norme che vigono normalmente in tempo di pace.
L’applicazione comporta la sospensione, per motivi di ordine pubblico e di sicurezza nazionale, di alcuni diritti fondamentali, come per esempio quello alla libera circolazione o alla riservatezza, e apporta cambiamenti rilevanti anche per quanto riguarda la giustizia. Solitamente, con l’entrata in vigore della legge marziale, i tribunali militari prendono il controllo della normale amministrazione della giustizia, estendendo la loro giurisdizione anche alle materie che, normalmente, spetterebbero alla giurisdizione ordinaria.
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