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Caro gas, l'UE ci riprova con il price cap: "Stavolta c'è più consenso". Nuovi aiuti con 40 miliardi dai fondi di coesione

Sembra che nonostante i fallimenti dei vari tetti ("dinamici" o meno) al prezzo del gas, il price cap resti il sogno proibito di Bruxelles. Si apre anche all'uso di 40 miliardi dai fondi di coesione

18 Ottobre 2022

Caro gas, l'UE ci riprova con il price cap: "Stavolta c'è più consenso". Nuovi aiuti con 40 miliardi dai fondi di coesione

Il price cap: una ipotesi di limitazione dei prezzi fuori controllo dell'energia che viene ventilata ormai da diversi mesi dalle istituzioni europee. Misura che si è velocemente dimostrato irrealizzabile, nonostante i vari aggiustamenti e arzigogoli (come il price cap "dinamico" e "temporaneo"). Adesso, secondo Ursula von der Leyen, ci sarebbe sufficiente accordo da proporre un price cap europeo: sarà la volta buona? Intanto, sul fronte più pragmatico, l'UE sblocca 40 miliardi dai fondi di coesione a supporto di famiglie e piccole attività devastate dalle problematiche del caro energia.

Von der Leyen: accordo sul price cap. Sarà la volta buona?

Il nuovo pacchetto di aiuti, in cui il price cap è incluso, prevede inoltre: acquisti congiuntiregole di solidarietà e infine il via libera all'utilizzo dei fondi di coesione (quelli destinati allo sviluppo dei paesi europei più poveri) al fine di soccorrere imprese e famiglie travolte dalla crisi), per un ammontare complessivo di 40 miliardi. 

Con un certo imbarazzo, Von der Leyen ha dovuto rispondere alla domanda del perché queste misure non fossero già state implementate in primavera: secondo la politica, non c'era ancora la stessa coesione sugli Stati europei, in panico e con le riserve vuote. Clima collaborativo che adesso, invece, ci sarebbe:

"Non avevamo piattaforme per acquisti comuni o riduzioni coordinate dei consumi. Non avevamo gli elementi per la tassazione degli extra-profitti. Non siamo riusciti a trovare le maggioranze. Ora c’è una base importante per cominciare con il tetto al prezzo del gas."

L'annuncio ha effettivamente fatto scendere leggermente i prezzi di mercato. Tuttavia, ci sono ancora molti dubbi sul fatto che una misura di controllo artificiale del prezzo, fino ad adesso sempre fallito, sia per l'incapacità dei paesi di trovare un accordo, che perché svantaggia tutti gli esportatori, e non solo la Russia. Attendiamo dunque di scoprire se finalmente si sarà trovata la quadra oppure se vedremo l'ennesima fumata nera.

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