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Gb, Truss fa retromarcia: salta piano per tagliare tasse ai ricchi. La premier si piega ai mercati

Il piano fiscale non era piaciuto ai mercati e nell'ultima settimana la sterlina aveva raggiunto minimi record rispetto al dollaro

03 Ottobre 2022

Gb, Truss fa retromarcia: salta piano per tagliare tasse ai ricchi. La premier si piega ai mercati

Niente taglio delle tasse per i più ricchi. Comincia così l'avventura di Liz Truss che nel suo piano fiscale aveva inizialmente pensato a tagliare l'aliquota massima del 45%. Così non sarà, in quanto la neo premier succeduta a Boris Johnson il 6 settembre, ha temuto dopo che i mercati avevano palesemente bocciato la sua misura, con la sterlina arrivata ai minimi rispetto al dollaro.

Gb, Truss fa marcia indietro e rinuncia al taglio delle tasse ai ricchi

Il piano presentato dalla Truss aveva infatti mandato in tilt i mercati finanziari. "È chiaro che la rimozione dell'aliquota fiscale del 45% ha messo in ombra la nostra missione di affrontare le difficoltà del nostro Paese. Per questo motivo, vi annuncio che non lo porteremo avanti. Non andremo avanti con il nostro piano di rimuovere l'aliquota del 45%. Oramai è diventata una distrazione per la nostra missione di vincere le sfide che abbiamo di fronte. Abbiamo capito la lezione, l’abbiamo ascoltata", ha twittato Kwasi Kwarteng, ministro delle finanze britannico.

"Siamo concentrati al 100% sul piano di crescita", ha detto il cancelliere alla Bbc spiegando la decisione. La vera "crisi" si era aperta il 23 settembre quando proprio Kwarteng aveva presentato un mini piano. Ieri 2 ottobre, giornata in cui si apre il Congresso annuale del Partito conservatore, la decisione non senza spaccature all'interno dei Tory. Michael Gove, uno degli esponenti più importanti ha precisato di non voler votare il piano: "Non credo sia giusto, in quanto rappresenta valori sbagliati". 

Nadine Dorries, ex ministro della cultura ha invece lamentato troppa autorevolezza in quanto le "decisioni vengono prese solo dal cancelliere (Kwasi Kwarteng, ndr)". La misura incriminata è la riduzione dal 45 al 40% dell'aliquota fiscale più alta su redditi superiori a 150mila sterline all'anno. Il Governo britannico così ha evitato ulteriori frizioni, ed ha "capito e ascoltato". Truss ha comunque difeso la sua riforma spiegando che serviva per "far ripartire l'economia. Non possiamo continuare a percorrere l'attuale traiettoria di declino gestito... Dobbiamo prendere una nuova direzione".

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