30 Settembre 2022
Un attacco durissimo all'Occidente, quello che Vladimir Putin ha pronunciato nel discorso odierno sull'annessione delle 4 regioni occupate nel Donbass: oggetto della polemica è la decadenza della cultura occidentale, che si esprime, secondo il premier, nel "indottrinamento dei bambini" sull'esistenza di generi oltre a maschile e femminile, nonché l'attaccamento a stranezze quali "genitore 1/2" al posto di "mamma e papà". Ma si tratta anche di strategie politiche: l'indottrinamento LGBT sarebbe una sorta di cavallo di Troia per dare adito a nuove "rivoluzioni colorate".
Una allusione diretta, dunque, al decreto proposto dalla ministra Lamorgese, che proponeva di sostituire la titolatura "Madre" e "Padre" con "Genitore 1" e "Genitore 2"; proposta pensata per una maggiore inclusività verso famiglie non tradizionali, ma che già nel Belpaese aveva scatenato ironie e malumori.
Importante, ai fini della geopolitica, come queste differenze ideologiche nel trattare temi come la famiglia tradizionale e la cultura LGBT siano diventato espressioni di differenti schieramenti. La Russia già da lungo tempo presenta la rivalità con l'Occidente come una lotta tra una civiltà tradizionalista capitanata da Mosca, incentrata sui valori religiosi, e un Occidente globalista e degenerato, avviluppato in sterili polemiche su questioni di genere. Questa la lettura, ad esempio, del patriarca Kirill, autorità suprema della chiesa ortodossa russa e tenace sostenitore della politica del Cremlino, ma anche del filosofo Alexander Dugin.
Dunque, lo scontro geopolitico si gioca anche sul piano valoriale: non è un caso, ad esempio, che la Serbia abbia vietato i Gay Pride, in seguito al suo riallineamento con Mosca, mentre l'Ucraina sottolinei la sua appartenenza all'Occidente e ai suoi valori vantando la tolleranza sessuale e pubblicizzando la "Brigata arcobaleno", formazione militare costituita esclusivamente da soldati queer.
Sottigliezze, si potrebbe dire. Ma fondamentali: gran parte del sostegno che i russi danno a Putin deriva, a ben vedere, anche da questa politica di difesa dei valori della tradizione, contrapposti a un Occidente sempre più dimentico delle sue origini e sempre più preda di capricci e mode ideologiche passeggere.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia