12 Agosto 2022
fonte: Imagoeconomica
L'Fbi ha perquisito la casa dell'ex presidente statunitense Donald Trump. E' accaduto nella sua residenza in Florida. "L'Fbi cercava documenti segreti sulle armi nucleari": è quanto scrive il Washington Post citando persone informate sull'indagine, ma senza specificare se i documenti riguardassero l'arsenale nucleare americano o di un altro Paese. Questo confermerebbe la decisione del ministro della Giustizia americano Garland di fare un annuncio pubblico sulla perquisizione a Mar-a-Lago.
Quando era alla Casa Bianca, sembra che Trump fosse particolarmente attento all'arsenale nucleare statunitense e dichiarava di essere al corrente di informazioni segrete. Nell'estate del 2017 Trump disse ai leader militari statunitensi di volere un arsenale paragonabile al picco della guerra fredda, tanto che l'allora segretario di Stato, Rex Tillerson, lo descrisse come un "fottuto idiota''. Tra i documenti nucleari a cui Trump avrebbe regolarmente avuto accesso ci sarebbe stata la versione riservata del Nuclear Posture Review sulle capacità e le politiche degli Stati Uniti.
Il Washington Post sottolinea come i dossier sulle armi nucleari siano particolarmente sensibili e l'accesso ai contenuti sia limitato a un piccolo numero di funzionari governativi. Il rischio a cui vanno incontro gli Stati Uniti è quello di rendere noti dettagli importanti sulle armi che compongono l'arsenale statunitense concedendo in tal modo vantaggi ad altre potenze. Una prospettiva che avrebbe indotto la Casa Bianca a muoversi il più rapidamente possibile per evitare possibili danni alla sicurezza nazionale e per recuperare il materiale 'top-secret'.
Sull'argomento il quotidiano ha interpellato anche David Laufman, ex capo della sezione di intelligence del Dipartimento di Giustizia americano: "Se risultasse vero" che l'Fbi era alla ricerca di documenti legati alle armi nucleari "si tratterebbe di materiale riservato ai più alti livelli".
L'Attorney general Merrick Garland ha spiegato di aver autorizzato personalmente l'irruzione dell'Fbi nel resort in Florida dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In un breve messaggio lanciato tre giorni dopo le perquisizioni a Mar-a-Lago, l'intervento del responsabile della Giustizia arriva nel momento in cui gli Stati Uniti sono sull'orlo di una crisi istituzionale senza precedenti: mai, nella storia americana, l'amministrazione in carica aveva preso un provvedimento giudiziario nei confronti di un ex presidente e potenziale avversario nel 2024.
Il presidente Joe Biden, ha fatto sapere il suo entourage, non era a conoscenza dell'iniziativa dell'Attorney General, ma questo non poteva placare la rabbia dei Repubblicani.
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