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Assalto Capitol Hill, si indaga su Donald Trump: sequestrati tabulati telefonici

Chris Miller, il segretario alla Difesa ad interim durante, sostiene che quel 6 gennaio 202, Trump non avrebbe mai impartito a lui l'ordine formale di predisporre il dispiegamento di 10mila soldati in Campidoglio

27 Luglio 2022

Assalto Capitol Hill, si indaga su Donald Trump: sequestrati tabulati telefonici

fonte: imagoeconomica.it

Negli Stati Uniti d'America il Dipartimento di Giustizia apre un'indagine sulla condotta dell'ex presidente Usa Donald Trump durante l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. A renderlo noto è il giornale Washington Post, che, riprendendo fonti affidabili vicino al Dipartimento, precisa anche che gli inquirenti, proprio in questi giorni, stanno esaminando le conversazioni tra il tycoon e i suoi fedelissimi. Sarebbe stati infatti già sequestrati i tabulati telefonici dei suoi più stretti collaboratori.

Assalto Capitol Hill, si indaga su Donald Trump: sequestrati tabulati telefonici

Mentre si indaga su Donald Trump per l'assalto a Capitol Hill, a farsi avanti è a difesa dell'ex presidente degli Stati Uniti d'America - e rivale di Joe Biden - è Chris Miller, il segretario alla Difesa ad interim. Stando alle sue parole, quel 6 gennaio 202, Trump non avrebbe mai impartito a lui l'ordine formale di predisporre il dispiegamento di 10mila soldati in Campidoglio. Questo è quanto emerge da un nuovo video relativo ad una deposizione di Miller rilasciata al comitato ristretto della Camera che indaga sull'insurrezione di Capitol Hill nei giorni scorsi.

"Non mi è mai stata data alcuna disposizione o ordine né sapevo di piani di quella natura", ha detto Miller nel video. E ancora: "Ovviamente disponevamo di piani per attivare più persone, ma non era altro che una pianificazione di emergenza", ha aggiunto Miller. "Non c'è stato uno scambio di messaggi ufficiali o qualcosa di simile", ha precisato.

Trump aveva precedentemente sostenuto di aver chiesto che le truppe della Guardia Nazionale fossero pronte al dispiegamento per il 6 gennaio. Il 9 giugno ha rilasciato una dichiarazione in cui ha affermato di avere allora "suggerito e offerto" lo schieramento di un numero fino a 20.000 soldati della Guardia Nazionale a Washington DC, prima del 6 gennaio, perché sentiva "che la folla sarebbe stata molto numerosa".

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