06 Luglio 2022
Stoltenberg ha salutato l'ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato come "un momento storico" che è stato propagandato sulla stampa internazionale come un ingresso già iniziato, giuridicamente incontrovertibile sul piano internazionale. Ma rumors rivelano che Ankara potrebbe già tirarsi indietro: c'è questo alla base del viaggio di Draghi da Erdogan?
Come sappiamo il vertice tenutosi ad Ankara tra Draghi ed Erdogan ha visto l'ingresso del premier italiano con cinque ministri, accolti in pompa magna all'interno del palazzo del governo turco. "Un nuovo inizio" scrive Repubblica, "altro che disgelo". E infatti il vertice avrebbe trattato di temi nobilissimi come i corridoi del grano che la diplomazia internazionale non è riuscita a risolvere negli ultimi mesi, la collaborazione militare tra Italia e Turchia anche per la ricostituzione dell'esercito libico, proposta che presagisce una possibile ingerenza dei governi occidentali nella questione libica.
Eppure l'allarme fu lanciato poche settimane fa: "la priorità è ammorbidire Ankara". E A tal proposito, per l'immacolata visione di Roma, si spera che possano servire i rifornimenti di Samp/T, battezzati come fiore all'occhiello dell'artiglieria italiana perché con una gittata di 100 km. Ma tra i missili italiani e quelli russi che hanno una gittata intercontinentale il paragone non si pone affatto.
Eppure Ankara ha già spiegato che il veto potrebbe tornare se Svezia e Finlandia non dovessero consegnare alla Turchia tutti i rifugiati politici curdi oltre alle ingerenze politiche turche nel Rojava, la regione a nord della Siria gestita da un confederalismo democratico.
Ankara inoltre chiede di eliminare l'embargo sulle armi posto alla Turchia nel 2019.
Il memorandum d'intesa stilato tra Turchia, Svezia e Finlandia prevede che i due paesi Nord europei e stradino alla Turchia tutti i presunti terroristi collegati al PKK oppure alla rete di un religioso che è stato esiliato dalla Turchia perché accusato di un fallito colpo di stato nel 2016.
In realtà si tratta di un problema molto grave perché le popolazioni di Svezia e Finlandia si stanno ponendo problemi morali circa questo accordo.
Perché dunque Ankara potrebbe nuovamente opporsi all'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato? Semplicemente perché l'approvazione di Ankara è avvenuta a seguito di un accordo.
E dal momento che i paesi con cui Ankara stipulato l'accordo sono Svezia e Finlandia, se questi dovessero venire meno il veto potrebbe essere nuovamente posto sul tavolo. Per l'ingresso di Svezia e Finlandia dunque occorre l'approvazione di tutti gli stati membri dell'Alleanza.
Il governo svedese ha inoltre ricordato che i cittadini curdi saranno estradati soltanto dopo un giusto processo, rasserenando i cittadini che temono una caccia alle streghe pur di entrare nella Nato: "seguiamo sempre le leggi svedesi e le convenzioni internazionali e non estraderemo mai cittadini svedesi", ha dichiarato il primo ministro Magdalena Anderson. Il presidente finlandese invece ha dichiarato che "l'estradizione è una discrezionalità legale che i politici non hanno il diritto di influenzare". La partita dunque è ancora aperta.
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