15 Aprile 2022
L’Europa prepara lo stop al petrolio russo. A riferirlo è un'anticipazione del New York Times, secondo cui a Bruxelles si lavorerà anche nel fine settimana di Pasqua, a porte chiuse e in stretta segretezza, per predisporre il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca dall’inizio della guerra in Ucraina. Il testo definitivo, complice il delicato ballottaggio delle presidenziali francesi, non arriverà tuttavia prima di fine mese. Una misura però che si pone in contrasto in modo netto rispetto alle richieste di Zelensky che chiedeva uno stop anche sul gas. Tutto tace su questo fronte.
Come riferisce il quotidiano americano la Commissione europea sta puntando sull’embargo del petrolio russo, da cui l’Unione dipende per il 25% dei suoi consumi. La misura rientra nella logica delle sanzioni graduali messe in campo da Bruxelles in risposta all’invasione: restrizioni sempre più dure per aumentare il pressing sul Cremlino e ridurre i flussi di cassa verso la Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando alla Bbc, intanto continua ad accusare i Paesi Ue, in particolare Germania e Ungheria, di bloccare lo sforzo comune europeo per congelare l’import di greggio.
Il premier ucraino ha riferito parole forti verso i due paesi rei di "fare affari con soldi sporchi di sangue". Germania, Olanda e Austria sono contro l'embargo di gas russo, e lo stesso Putin in una posizione di forza è sicuro che "non c'è possibilità di sostituire il gas russo in Europa".
Il divieto tuttavia dovrà essere condizionato ad un periodo di transizione come successo col carbone. Questo per consentire specialmente alle economie nazionali più esposte di trovare fonti alternative con cui sostituire le forniture russe. Senza dover ricorrere al razionamento o alla chiusura di alcuni settori produttivi.
Le elezioni francesi da questo punto di vista diventano un crocevia importante per procedere. Secondo un recente sondaggio Macron sta acquisendo consensi avvicinandosi al secondo mandato. Se così sarà, subito dopo di procederà con la bozza. Resta da decidere cosa fare per quanto riguarda il gas russo. L'Italia sta cercando tramite accordi coi paesi nordafricani per non farsi trovare scoperta ma allo stesso tempo si acuiscono le polemiche dopo il recente passaggio con Al Sisi per via del caso Regeni.
In parallelo, secondo fonti citate da Bloomberg, l’esecutivo Ue sarebbe pronto a bollare come illegittimo, perché in sostanza aggiramento delle sanzioni, il sistema del "conto K" proposto da Mosca per il pagamento delle forniture di gas, l’apertura cioè di un conto speciale denominato in rubli presso Gazprombank, che convertirebbe poi automaticamente gli euro o i dollari incassati in valuta russa. Vladimir Putin è sicuro che gli attacchi dell'Europa "destabilizzano e fanno salire i prezzi", in una riunione sulla situazione dell’industria oil&gas nazionale, quando ha anche annunciato la volontà "di consolidare la tendenza degli ultimi anni e reindirizzare il nostro export verso i mercati in rapida crescita dell’Asia".
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