14 Marzo 2022
La guerra in Ucraina spinge la Russia e la Cina sempre più vicine. Non solo dal punto di vista politico, con Mosca che secondo il Financial Times avrebbe chiesto aiuto a Pechino, ma anche da quello finanziario. Quantomeno secondo i desideri di Mosca, che nelle scorse ore ha rotto gli indugi e ha annunciato che utilizzerà lo yuan per far fronte ai pagamenti esteri dopo le sanzioni occidentali che hanno bloccato l'accesso alle riserve in dollari ed euro. L'anticipazione arriva dalle affermazioni del ministro delle Finanze Anton Siluanov, in vista anche del pagamento, mercoledì, delle cedole su due obbligazioni russe denominate in dollari.
Se la richiesta del pagamento in valuta estera fosse respinta dalle banche occidentali il ministero potrebbe infatti rimborsare l'importo dovuto in rubli. Dal punto di vista russo, sottolinea Siluanov, corrispondere un pagamento in rubli in luogo di utilizzare valuta estera non costituisce default, poiché il servizio del debito è comunque garantito.
Il ministero ha approvato una procedura temporanea al fine di onorare il debito in valuta estera. Secondo Siluanov le sanzioni occidentali, che hanno congelato l'accesso a dollari ed euro detenuti dalla banca centrale, sono mirate a creare un default sovrano artificiale. In guerra e sotto sanzioni, il governo russo ha perso l'accesso a buona parte delle riserve detenute all'estero dalla banca centrale e non ha modo di finanziarsi sui mercati.
Secondo diversi analisti, la guerra in Ucraina aiuterebbe le ambizioni finanziarie cinesi. In particolare rafforza l'internazionalizzazione del renminbi e consolida il Cips, o 'Cross-Border Interbank Payments System', il circuito globale dei pagamenti, creato da Pechino nel 2015, in alternativa allo Swift. Lo rivela un'analisi del Financial Times, che indaga sulla forte amicizia che lega Mosca e Pechino e il cui obiettivo favorisce l'accelerazione verso un nuovo sistema finanziario globale non più dominato dal dollaro ma bipolare e cioè fondato sia sul biglietto verde sia sul renminbi.
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