15 Novembre 2021
Fonte: Twitter (https://twitter.com/Agenpress/status/1458439200680943619/photo/1)
Si alzano i muri fra Polonia e Bielorussia, ovvero fra Unione Europea e l'oriente a trazione putiniana. Le ultime parole del Ministro degli Interni polacco Mariusz Kaminsky non lasciano dubbi. Parlando alla radio Rmf Fm ha dichiarato che i tempi saranno relativamente brevi: "Vogliamo che la recinzione sia installata entro la fine della prima metà del 2022, sarà una struttura lunga 180 chilometri, alta 5,5 metri e verranno utilizzate le soluzioni più moderne"
Già nei giorni scorsi la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, aveva dichiarato che "non ci saranno finanziamenti di fili spinati e muri" da parte dell'UE. La Polonia continuerà comunque a testa bassa con la protezione dei propri confini. In maniera del tutto simile a quanto l'Ungheria fece in passato - nel 2015 - con il proprio confine serbo. "Stiamo utilizzando un diverso tipo di sistemi di sicurezza lungo il fiume Bug" - ha continuato il Ministro Kaminsky - "Siamo costantemente provocati, ma i nostri servizi sono ben preparati". Ad oggi si contano più di 10 mila militari schierati, quasi 5 mila guardie di frontiera, e circa 2 mila agenti di polizia.
Intanto dall'altro lato della frontiera la Bielorussia è critica delle contromisure adottate dall'Unione Europea. Vladimir Makei, Ministro degli affari esteri bielorusso, a colloquio con il suo omologo europeo, Josep Borrell, ha così riferito: "Sono senza speranza e controproducenti". Il commento arriva nel corso del dialogo dopo l'annuncio di Borrell di voler far rientrare nel regime di sanzioni tutte le compagnie bielorusse coinvolte nel "traffico di migranti". "La vita delle persone deve essere protetta e le agenzie umanitarie devono avere accesso - ha dichiarato Borrell - La situazione attuale è inaccettabile e deve finire. Le persone non dovrebbero essere usate come armi".
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