16 Giugno 2021
L'Unione Europea rimanda ancora una volta l'approvazione del vaccino russo contro il Covid19 Sputnik V. Secondo funzionari coinvolti nella procedura, lo stop è causato da ritardi nella consegna dei dati da parte della Russia. Una delle fonti, un funzionario del governo tedesco, ha affermato che la mancata fornitura dei dati necessari per gli studi clinici all'Ema rinvierebbe qualsiasi via libera nel blocco almeno fino a settembre. "Forse fino alla fine dell'anno", precisa.
Negli ultimi mesi circolavano notizie che facevano pensare all'approvazione del vaccino russo già a Maggio 2021, ma oggi queste voci vengono smentite. Secondo le fonti interrogate da Reuters la colpa è del il Gamaleya Institute, il produttore del vaccino, che promette di inviare i dati "al massimo" entro la fine del mese di giugno. Anche il Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF) rimane positivo sulla procedura: "Mentre spetta all'Ema decidere i tempi della procedura di approvazione, il team di Sputnik V si aspetta l'approvazione del vaccino entro i prossimi due mesi", hanno puntualizzato.
Il governo della cancelliere tedesca Angela Merkel aveva tenuto dei colloqui per acquistare lo Sputnik V, ma ha subordinato l'acquisto all'approvazione dell'Ema. Frustrati da una lenta campagna di immunizzazione, alcuni stati regionali tedeschi, inclusa la Baviera, all'inizio di quest'anno avevano convinto la cancelliera a ordinare anche il vaccino russo. Da allora, comunque, la campagna di vaccinazione è riuscita a fare passi avanti. La spinta arrivava anche dopo che la Commissione Ue aveva manifestato la non intenzione ad aprire i negoziati con la Russia, lasciando ai singoli paesi la scelta una volta approvato il vaccino dalle autorità regolatorie.
In Europa l'Ungheria è il primo paese a vaccinare con lo Sputnik V, seguita dalla Slovacchia che inizierà a somministrare il vaccino russo a partire da giugno. Nella città settentrionale di Zilina, uno degli otto punti di vaccinazione scelti per somministrare lo Sputnik V è stato aperto lunedì e ha ricevuto più di 600 domande dopo che le prime 200 mila dosi sono arrivate nel paese.
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