11 Giugno 2021
"Nessuna frode". "Vittoria legittima". Manca solo il vissero tutti felici e contenti, ma la realtà in Perù, dopo le contestate elezioni presidenziali di domenica scorsa, è molto più complessa. Il candidato comunista Pedro Castillo è stato indicato come vincitore, nonostante lo scarto sia di una manciata di migliaia di voti. E, soprattutto, i giudici peruviani hanno subito chiesto l'arresto della rivale sconfitta Keiko Fujimori. Non proprio un buon viatico per pacificare un paese diviso che Castillo faticherà a governare in modo unitario.
Il capo di Stato uscente ha provato a mettere la parola fine sulla querelle di questi giorni sulle presunte irregolarità denunciate da Fujimori. "Finora, tutto ciò che le istituzioni incaricate del processo elettorale ci riferiscono" è che il voto "si è svolto in modo ordinato e calmo, senza alcuna battuta d'arresto che giustifichi l'uso di una parola grossa come 'frode'". Il capo di Stato attualmente in carica, nominato nel novembre scorso nel pieno di una crisi politica che ha visto il rapido succedersi di tre presidenti in circa dieci giorni, ha esortato i candidati ad "aspettare che i risultati vengano ufficializzati e ad abbassare la tensione".
Non solo. Stando a quanto riferisce il quotidiano El Comercio, inoltre, Sagasti si sarebbe anche messo in contatto con lo scrittore e premio Nobel per la letteratura Mario Vargas Llosa, ritenuto "in contatto" con Fujimori, per "fare appello alla serenità e alla calma in momenti così difficili e complessi". Una vicenda che ha suscitato diverse polemiche e accuse di mancata imparzialità di Sagasti per le sue presunti "pressioni" su uno degli uomini più popolari del paese.
Intanto, con lo spoglio quasi concluso, Pedro Castillo, candidato di Peru Libre, è al 50,17%, mentre Fujimori è al 49,82%. Dopo le denunce di irregolarità ai seggi, Fuerza Popular aveva chiesto l'annullamento di circa 200.000 voti. "Continueremo a difendere il diritto legittimo di milioni di peruviani fino all'ultimo voto", aveva detto Fujimori.
Fujimori potrebbe però finire presto dietro le sbarre. La Procura ha nuovamente chiesto la custodia cautelare per la candidata figlia di Alberto Fujimori, in corsa per Fuerza Popular, è accusata di aver violato le condizioni del suo rilascio dalla custodia cautelare nell'ambito di un processo per corruzione tuttora in corso. Sviluppi che rendono ancora più difficile la situazione, non solo (ovviamente) per Fujimori ma anche per lo stesso Castillo, che si troverà a governare un paese spaccato e in tensione.
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