03 Febbraio 2023
Carlo Messina, Intesa Sanpaolo (LaPresse)
Intesa Sanpaolo archivia il 2022 con un utile netto pari a 5,5 miliardi di euro escludendo 1,4 miliardi di euro di accantonamenti e rettifiche di valore per Russia e Ucraina e superando l'obiettivo del piano di impresa 2022-2025 di oltre 5 miliardi per il 2022. L'utile netto contabile si attesta a 4,35 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto al 2021. Nel secondo semestre 2022 è stata ridotta del 68% (circa 2,5 miliardi di euro) l'esposizione verso la Russia, scesa sotto lo 0,3% dei crediti a clientela complessivi del gruppo.
La banca conferma tutti gli obiettivi del Piano al 2025, a partire dal target finale di 6,5 miliardi di utili.
Il titolo in Piazza Affari scende del 3%, in una giornata comunque negativa con il FTSE MIB che registra un -1%.
Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, ha commentato: "Oggi abbiamo presentato dei risultati di altissima qualità. Quello del 2022 è il miglior bilancio della nostra storia. Il quarto trimestre - aggiunge - è stato il miglior trimestre di sempre per ricavi - in aumento del 13% sull'anno precedente - con una forte accelerazione della componente da margine di interesse. Con un risultato netto di 5,5 miliardi, escludendo gli accantonamenti per il de-risking relativo alla Russia, abbiamo superato ampiamente l'obiettivo di piano per il 2022".
"Anche considerando il de-risking relativo alla Russia, il risultato netto - prosegue Messina - è stato di 4,4 miliardi, il miglior utile in quindici anni e ben al di sopra delle indicazioni fornite a seguito dell'invasione dell'Ucraina. Nel 2023, prevediamo una "significativa crescita del risultato netto ben al di sopra dei €5,5 miliardi raggiunti nel 2022, escludendo il de-risking relativo alla Russia"
"Remunerare gli azionisti mantenendo una solida posizione patrimoniale è elemento essenziale del nostro Dna e resta la nostra priorità. Nei prossimi giorni - aggiunge - lanceremo la seconda tranche del riacquisto di azioni proprie, portando l'importo complessivo a 3,4 miliardi. Ciò significa che quest'anno restituiremo almeno 5,3 miliardi tenendo conto del dividendo che pagheremo a maggio previa approvazione dell'assemblea, della seconda tranche del buyback e dell'acconto sul dividendo che - come di consueto - pagheremo a novembre, sulla base della previsione di oltre 5,5 miliardi di risultato netto per l'intero anno".
"Nella seconda metà dell'anno abbiamo ridotto massicciamente la nostra esposizione sulla Russia, che ora è al di sotto dello 0,3% dei prestiti alla clientela del gruppo. continueremo - aggiunge - a lavorare per ridurre ulteriormente la limitata esposizione residua".
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