Mercoledì, 15 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

La Bolla del gas come quella dei Tulipani: le aziende energy macinano utili

Collegamenti tra politica e magistratura. Esiste un Giudice disposto ad aprire un’indagine per la violazione degli Artt. 501 e 501 bis del codice penale?

30 Agosto 2022

La Bolla del gas e la Bolla dei Tulipani: perché Amsterdam non è l’unico punto in comune

fonte: Imagoeconomica

SCRITTI PANDEMICI

Esattamente un mese fa, alla presentazione della situazione patrimoniale semestrale, il Corriere della Sera titolava che gli utili dell’ENI nel primo semestre 2022 erano volati “di quasi il 700%... oltre 7 miliardi di Euro”.
Il motivo è semplice: mentre il costo delle commodity è rimasto sostanzialmente invariato - in quanto le aziende energetiche firmano tra loro contratti di somministrazione pluriennali - per i trader che volessero acquistare al di fuori di questi contratti esiste un mercato cosiddetto spot, il Title Transfer Facility alla borsa (uso il termine borsa nel suo significato generico) di Amsterdam.
In sintesi, il prezzo di rivendita applicato dall’ENI dipende dalla quotazione alla borsa di Amsterdam e non dal costo effettivo pattuito nei contratti di somministrazione. Circa il 70% dei contratti di fornitura italiani prevedono un aggiornamento in base alla quotazione del gas al Title Transfer Facility (fonte RAI News, 24 agosto 2022).
Circa il 68% degli scambi al Title Transfer Facility hanno ad oggetto “Future”, ovvero operazioni finanziarie (scommesse?).
Qualcuno ricorderà le immagini della contrattazione dei bulbi nel film La ragazza dei tulipani.
Quella che è conosciuta come Tulipmania o Bolla dei tulipani, è consideratala la prima operazione speculativa del capitalismo (perlomeno la prima documentata) che è tutt'oggi studiata nelle università a indirizzo economico. I tulipani furono importati in Olanda dalla Turchia, dove erano regolarmente coltivati sin dall'anno 1000. Come raccontato nel film, nel 1636 la gente di Amsterdam impazzì alla vista di questi fiori e il libero mercato generò uno spropositato gioco al massacro di compravendita. Si dice che il prezzo di un singolo bulbo di tulipano arrivasse a un valore pari a quello di una casa signorile con giardino, carrozza e cavalli. La gente acquistava i bulbi ad un prezzo alto tentando di speculare rivendendoli a cifre spropositate, tanto che chi non aveva mai avuto niente a che fare con il mercato dei fiori si reinventò venditore da un giorno all'altro. Stando a quanto raccontava lo scrittore scozzese Charles MacKay in un libro del 1841, "nobili, cittadini, contadini, meccanici, marinai, facchini, camerieri, sarte e persino spazzacamini erano attratti dai tulipani" che esercitavo sugli olandesi tutto il loro fascino esotico. "Molti di coloro che, per una breve stagione, erano emersi da percorsi di vita più umili, sono stati rigettati nella loro oscurità originale", scriveva Mackay, "mercanti furono ridotti a mendicanti e molti rappresentanti della nobiltà videro le fortune delle loro casa rovinate oltre la redenzione".
Se è evidente l’analogia tra la Bolla dei tulipani e la Bolla del gas, vi è tuttavia un’enorme differenza: nel primo caso, speculare era una libera scelta fatta a proprio rischio e pericolo dai singoli, mentre nel secondo caso noi poveri consumatori siamo vittime delle speculazioni altrui. Scrivo da oltre trent’anni contro la finanza e francamente non ne ho più voglia. Lascio ad altri ogni approfondimento per concentrarmi sugli articoli 501 e 501 bis del codice penale (Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio (501) e Manovre speculative su merci (501 bis).
Se io fossi un industriale costretto a chiudere la mia azienda a causa del rincaro del gas, sporgerei querela contro il fornitore (ed eventualmente l’ENI). So perfettamente che in Italia, checché ne pensi qualche ingenuo, la Magistratura prende ordini dalla politica e non viceversa (e non è mai stato evidente come in questi ultimi 32 mesi!), ma per fortuna ci sono ancora Giudici che hanno la competenza, il coraggio e la moralità necessarie per indagare su ipotesi di reato complesse e di non immediata comprensione come questa che io ipotizzo.
Del resto, essere costretti a chiudere un’industria a causa di chi specula sui Future alla borsa di Amsterdam val bene una querela, soprattutto nella consapevolezza che i soldi persi da quell’industria diventano, Euro per Euro, utili straordinari dell’ENI! Potremmo persino affermare che l’ENI si stia comportando come un profittatore di guerra, perché di guerra si tratta, non di una situazione “normale”.
L’alternativa è fallire a causa di una bolla finanziaria senza nemmeno provare a dimostrare che si tratta di un reato.
Non mi spingo oltre, chi voleva comprendermi a questo punto mi ha già compreso.

di Alfredo Tocchi, Il Giornale d’Italia

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x