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"Natura morta con fiori, frutta e un calice d'argento", un capolavoro da non perdere del maestro austriaco Ferdinand Georg Waldmüller

Waldmüller è stato uno dei più importanti pittori austriaci del periodo "Biedermeier". Che si tratti della conquista del paesaggio , della caratterizzazione accurata del volto umano, o della rappresentazione della quotidianità rurale le sue opere furono brillanti, esplicative, moralizzanti, e socialmente critiche. E amate da Adolf Hitler

29 Dicembre 2024

"Natura morta con fiori, frutta e un calice d'argento", un capolavoro da non perdere del maestro austriaco Ferdinand Georg Waldmüller

"Natura morta con fiori, frutta e un calice d'argento" di Ferdinand Georg Waldmüller

"Natura morta con fiori, frutta e un calice d'argento" ("Stillleben mit Früchten, Blumen und silbernem Pokal") e' un dipinto di 63,8 x50 cm realizzato nel 1839 dal maestro austriaco Ferdinand Georg Waldmüller (Vienna, 15 gennaio 1793 - Hinterbrühl (Bassa Austria) 23 agosto 1865). Il dipinto si trova oggi  nella Galleria Austriaca del Belvedere (Österreichische Galerie Belvedere), uno dei principali musei di Vienna sito presso il Palazzo Belvedere in  Prinz Eugen-Straße n.27. 

Ferdinand Georg Waldmüller è stato un pittore e scrittore austriaco. Waldmüller è stato uno dei più importanti pittori austriaci del periodo "Biedermeier". Con il termine "periodo Biedermeier" si intendono gli anni  tra il 1815 e il 1848 in  Europa centrale durante i quali la classe media crebbe di numero e l'aumento del tenore di vita determino' la diffusione della fruizione delle arti che cosi' fecero maggiore appello alla sensibilità comune. Il "periodo Biedermeier" iniziò con il Congresso di Vienna alla fine delle guerre napoleoniche nel 1815 e terminò con l'inizio dei moti del 1848. Il termine "Biedermeier" apparve per la prima volta nei circoli letterari sotto forma di uno pseudonimo, Gottlieb Biedermaier, utilizzato dal medico di campagna Adolf Kussmaul e dall'avvocato Ludwig Eichrodt in poesie che il duo pubblicava nel settimanale satirico di Monaco "Fliegende Blätter" nel 1850 e che ridicolizzavano la media/piccola borghesia dell'epoca. Forse oggi un sinonimo di ""periodo Biedermeier" potrebbe essere "periodo del piccolo borghese, della gente comune".

Nel 1807 Waldmüller frequentò l'Accademia di Belle Arti di Vienna. Visse a Bratislava e, nel 1811, lavorò come insegnante d'arte per i figli del conte Gyulay in Croazia. Tornò all'Accademia di Vienna e studiò ritrattistica. Nel 1814 sposò la cantante Katharina Weidner, e successivamente andò in tournée con lei, lavorando come scenografo.

Nel 1817 tornò a Vienna e trascorse molto tempo copiando le opere di antichi maestri e dipingendo ritratti, soggetti di genere e nature morte. Nel 1823 realizzò un ritratto di Ludwig van Beethoven. Waldmüller in seguito si interessò alla natura e iniziò a dipingere paesaggi, che nella loro amorevole attenzione ai dettagli illustrano la convinzione di Waldmuller che lo studio attento della natura dovrebbe essere la base della pittura. Queste sono le sue opere più notevoli, in cui il suo senso del colore e la conoscenza della natura lo hanno aiutato a raggiungere un'abilità magistrale.

Nel 1819 divenne professore all'Accademia di Belle Arti di Vienna, ma era in polemica con l'establishment viennese, in particolare per i suoi commenti sul sistema dell'Accademia, dove voleva stabilire un fulcro dello studio sulla natura. Le sue opinioni erano in contrasto con le dottrine ufficiali dell'arte ideale promulgate dall'Accademia di Vienna e, dopo aver pubblicato alcune opere sull'educazione artistica, fu costretto a ritirarsi nel 1857. Nel 1863 fu accettato di nuovo nei circoli artistici di Vienna e fu nominato cavaliere nel 1865.

Che si tratti della conquista del paesaggio e quindi della resa convincente della vicinanza o della distanza, della caratterizzazione accurata del volto umano, della descrizione dettagliata e raffinata delle trame, o della rappresentazione della quotidianità rurale: le sue opere – brillanti, esplicative, moralizzanti , e socialmente critiche- hanno influenzato un'intera generazione di artisti. Essendo un sostenitore dell'osservazione naturale e della pittura plein air, così come un critico della pittura accademica, Waldmüller era molto in anticipo sui tempi.

Soggiorno' in Italia in diverse occasioni: innanzitutto Venezia nel 1826, ma anche sul Lago di Garda nel 1841 ed in Sicilia nel 1844.

Waldmüller era uno degli artisti preferiti di Adolf Hitler. Nell'Austria nazista, tra il 1933 ed il 1945, molte sue opere furono sequestrate a collezionisti ebrei e molte furono trasferite al Führer Museum di Hitler a Linz in Germania. Ci piace ricordare alcune delle richieste di restituzione delle opere d'arte di Wadlmüller tolte di forza legalmente dai nazisti alle famiglie ebraiche, richieste che sono ancora oggi attuali e pendenti come: 

- "I bambini che tornavano a casa da scuola" : sequestrato ad Amalie Redlich nell'Austria nazista;

-  "Il piccolo conte Esterhazy": sequestrato dalla collezione Bloch-Bauer;

- "Ritratto della famiglia Gierster" sequestrato a Franz e Melania Popper;

- "Il bambino di buon carattere", "Preparazione della festa della vendemmia" e "Visita dei nonni" sequestrati in base alle leggi antiebraiche a Irma e Oscar Lowenstein. 

"Natura morta con fiori, frutta e un calice d'argento" non fu mai oggetto di sequestro, di furto o saccheggio legalizzato ad opera delle truppe  che volevano ingraziarsi il führer fornendogli opere di uno dei suoi pittori preferiti per il museo di Linz (bisogna ricordare che la "rivoluzione" nazista e' definita come "rivoluzione legale", conpiuta "secundum legem" in molti manuali di storia contemporanea). Questa opera infatti nel 1840 era di proprieta' di tale von Prevost passando poi fino al 1869 alla Galleria Galvagni di Graz, Austria per essere inserita intorno a quell'anno nella Collezione Oelzelt di Vienna della quale ha fatto parte fino al 1878. Essa e' infine aggiunta  con il numero 876 all'inventario della Galleria Austriaca del Belvedere (Österreichische Galerie Belvedere), dove si trova ancora oggi, nel 1908 come acquisto proveniente dalla Galerie Miethke di Vienna. Si può dire che il percorso di quest’opera dall’origine fino ad oggi è noto e perfettamente legale e non ha nulla a che dividere con la “rivoluzione legale” nazista.

Di Giovanni Conticelli.

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