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Bronzi di Riace, La Galleria dell’Accademia di Firenze ospita una mostra di foto di Luigi Spina

In occasione del Cinquantesimo anno dalla loro scoperta, un percorso per immagini dal 20 dicembre 2022 – 12 marzo 2023 realizzate dal fotografo fotografie di Luigi Spina a cura di Carmelo Malacrino, direttore del Museo Archeologico Nazionale Reggio Calabria

19 Dicembre 2022

Mostra fotografica sui Bronzi di Riace

Mostra fotografica sui Bronzi di Riace

La Galleria dell’Accademia di Firenze, in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale Reggio Calabria, ospita dal 20 dicembre 2022 al 12 marzo 2023, la mostra I BRONZI DI RIACE un percorso per immagini, fotografie di Luigi Spina, a cura di Carmelo Malacrino, direttore del Museo Archeologico Nazionale Reggio Calabria, realizzata per il Cinquantesimo anno dalla loro scoperta, avvenuta il 16 agosto 1972 nei pressi di Riace Marina.  Le due magnifiche statue in bronzo furono scoperte durante una battuta di pesca subacquea a 8 metri di profondità dal giovane sub romano Stefano Mariottini. Dopo un avventuroso recupero, i due guerrieri - due figure maschili nude, convenzionalmente chiamate A e B, oppure il “Giovane” e il “Vecchio”, di dimensioni leggermente superiori al normale -furono trasportati al Museo Nazionale di Reggio Calabria, dove vennero sottoposte a un primo intervento di restauro, affidato successivamente, agli inizi del 1975, al Laboratorio della Soprintendenza Archeologica della Toscana. I Bronzi furono esposti per la prima volta al pubblico nel dicembre del 1980, a Firenze, nel Museo Archeologico, e poi, nel 1981, al palazzo del Quirinale, a Roma. Un evento di grande risonanza mediatica, che richiamò folle di visitatori da ogni dove. Gli studi hanno consentito di stabilire che le due opere sono riconducibili al secolo d'oro dell'arte greca, databili intorno alla metà del V sec. a.C., esempio di una sapiente e fine tecnica bronzistica, forse realizzate da due maestri diversi ma comunque per una destinazione pubblica.

Alla Galleria dell’Accademia di Firenze, nelle sale per le mostre temporanee al piano terra, sono esposte 16 fotografie di grande formato (90 X 134 cm), un lavoro che nasce da Carmelo Malacrino e Luigi Spina per celebrare proprio i 50 anni dalla scoperta. Un tributo alla potenzae alla bellezza iconografica dei Bronzi di Riace, capolavori indiscussi dell’arte greca del V secolo a.C. La sequenza delle immagini, otto più otto, dedicate rispettivamente alla statua A e alla statua B, crea, come spiega Spina, un lento e incessante racconto. “Sottolinea l’epidermide bronzea, diversa per ciascun soggetto, che prende forma, densità e lucentezza, e il chiaroscurale dei corpi si tinge dello spettro multiforme del bronzo che, al variare della luce, mostra superfici corporee che dialogano con l’occhio dell’osservatore.” L’obiettivo del fotografo è quello di far emergere aspetti che non sono solo quelli oggettivamente visibili, ma riguardano nel profondo la nostra cultura.  La mostra è accompagnata da un prezioso volume in tre lingue (italiano, inglese e francese), edito da 5 Continents Editions, nella collana “Tesori Nascosti”, dove le immagini di Spina sono affiancate da una narrazione storica e artistica sulle due statue, con testi di Carmelo Malacrino e Riccardo Di Cesare, archeologo e docente presso l’Università di Foggia, che permette al lettore di immergersi nella storia suggestiva dei Bronzi, tra verità scientifiche e domande rimaste ancora aperte.

“Nell’ambito del programma di DAVID 140, che celebra i 140 anni del capolavoro di Michelangelo nella Tribuna del nostro museo - racconta Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze - abbiamo voluto riunire, anche se solo virtualmente, le sculture degli Eroi più belli e potenti dell’arte: le statue emerse dal mare di Riace,restaurate ed esposte per la prima volta proprio a Firenze, raccontate qui dai bellissimi scatti di Luigi Spina,e il nostro David, per festeggiare, insieme a Carmelo Malacrino e al MArRC, due compleanni importanti. Un’occasione unica per creare una significativa e proficua collaborazione tra due istituzioni del MiC- Ministero della Cultura, come le nostre.”

"Riportare l'immagine dei Bronzi di Riace nella città in cui furono esposti per la prima volta al pubblico sarà una grande emozione” commenta il Direttore Malacrino. “A cinquanta anni dalla loro scoperta questi due "capolavori del Mediterraneo" continuano ad attrarre in Calabria centinaia di migliaia di visitatori da ogni parte del mondo. Ringrazio la direttrice Hollberg per aver voluto riunire due icone dell'arte: i Bronzi di Riace e il David di Michelangelo. Una suggestiva offerta espositiva e un concreto esempio di sinergia fra grandi musei italiani.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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