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Arte, donato alle Gallerie degli Uffizi l’autoritratto “al buio” del pittore bolognese Lorenzo Puglisi

Il dipinto è stato protagonista lo scorso anno di una mostra a Riga in Lettonia, in dialogo con il Ritratto d’uomo del Tintoretto concesso appositamente in prestito dalle Gallerie

14 Marzo 2022

 Eike Schmidt, Lorenzo Puglisi, Guicciardo Sassoli de’ Bianchi Strozzi

Eike Schmidt, Lorenzo Puglisi, Guicciardo Sassoli de’ Bianchi Strozzi

Un autoritratto d’artista “al buio”, immerso nell’oscurità. Lo ha donato alle Gallerie degli Uffizi il pittore Lorenzo Puglisi: un autore la cui cifra stilisticasi caratterizza per l’uso diffuso di un nero profondo, dal quale si sprigionano fiotti di luce improvvisa che definiscono volumi e figure, in particolare volti e mani.

Il Ritratto 270418 (Autoritratto), 2018, olio su tela 120x100 cm, da oggi nella collezione del museo fiorentino, è uno straordinario esempio di questa singolare, personalissima tecnica. E la sua donazione alle Gallerie costituisce l’ultimo atto di un sodalizio con Puglisi avviato con la mostra Self-reflection all’Art Museum Riga Bourse, organizzata (grazie all’impegno congiunto del direttore Eike Schmidt e dello storico dell’arte Guicciardo Sassoli de’ Bianchi Strozzi) nell’estate dello scorso anno nella capitale lettone: in questo ambito il dipinto, realizzato da Puglisi nel 2018, è stato posto in dialogo con il Ritratto d’uomo (1546) di Tintoretto, appositamente concesso in prestito dalle Gallerie.

Nato a Biella nel 1971, Lorenzo Puglisi vive e lavora a Bologna. Fra le ultime mostre tenute in sedi italiane e internazionali si annoverano, oltre a quella di Riga, la personale Il Grande Sacrificio del 2019 a Milano; sempre nel 2019,la mostra nella Cripta della Chiesa di King’s Cross St. Pancras; l’esposizione del 2020 del suo dipinto Crocifissione nella Basilica di Santo Spirito a Firenze, davanti alla crocifissione lignea di Michelangelo.

“Fin da subito – sottolinea Puglisi - mi ha interessato cercare una pittura materica, ‘scultorea’, visivamente energetica e densa ma allo stesso tempo diretta verso una rarefazione delle parti, in un tentativo di essenzialità della rappresentazione: dunque le mani e il volto, là dove la vita si manifesta con più forza, immerse nell’oscurità, nel mistero dell’esistenza. Il volto è la parte più espressiva e di più profonda manifestazione dell’emozione umana. Il viso è la parte che mi colpisce di più in un essere umano, tutta questa espressività e questa forza. Per quanto riguarda il corpo, ecco, forse sento di esserne molto distante”.

 Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “In questa sua “maniera nera” Puglisi si inserisce in una tradizione di pittura fortemente chiaroscurata a noi familiare e anche esposta agli Uffizi – dal Cinquecento veneto ai caravaggeschi, dai tenebristi del Settecento fino alla pittura romantica. L’autoritratto di Lorenzo Puglisi, un dono di cui siamo molto grati, entra inoltre in una sezione specifica delle collezioni storiche delle Gallerie, quello degli autoritratti: dai tempi del Cardinal Leopoldo de’ Medici, è questo il filone più aggiornato e orientato agli artisti contemporanei”.

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