Pirelli compie 150 anni, il racconto celebrativo al Piccolo Teatro di Milano. Provera: "Un viaggio nella storia guardando al futuro"
Marco Tronchetti Provera, Vice Presidente Esecutivo & CEO di Pirelli: “Anticipare il cambiamento è quello che Pirelli fa da 150 anni grazie alla solidità della sua cultura di impresa e al suo saper essere sempre protagonista del presente"
Si celebra oggi l'anniversario della Pirelli, che nacque a Milano 150 anni fa, il 28 gennaio 1872. “Che tratto originale, ti pare? Guarda quella P…sembra elastica, di gomma”. Sono le parole che hanno dato il via alle celebrazioni dei 150 anni di Pirelli, con la regia del Piccolo Teatro di Milano, dove un racconto teatrale ha riunito testimonianze, voci e immagini per rappresentare una storia di industria, cultura, costume, tecnologia e passione, iniziata il 28 gennaio 1872.
Pirelli compie 150 anni: la storia dell'azienda nel racconto celebrativo al Piccolo Teatro di Milano
A ripercorrere i momenti più significativi sono stati Ferruccio De Bortoli, Stefano Domenicali, Paolo Mieli, Renzo Piano, Ferruccio Resta e Annamaria Testa, a fianco del Vice Presidente Esecutivo e Ceo, Marco Tronchetti Provera, e di Alberto Pirelli, testimone del legame fra la famiglia e l’azienda. L’evento, condotto da Ilaria D’Amico, ha raccontato un percorso che attraversa tre secoli vissuti da Pirelli nel segno di ciò che la distingue maggiormente: la dimensione internazionale, le fabbriche, il rapporto con la cultura e con gli artisti, la creatività nella comunicazione, la presenza nello sport e nel motorsport, la costante ricerca di innovazione e l’avanguardia tecnologica.
“Oggi abbiamo voluto percorrere insieme un viaggio nella storia guardando al futuro. Anticipare il cambiamento è quello che Pirelli fa da 150 anni grazie alla solidità della sua cultura di impresa e al suo saper essere sempre protagonista del presente. Elementi che oggi ci consentono di arrivare a questo traguardo con un brand affermato in tutto il mondo. Ci è sembrato importante condividere questo racconto con la nostra città, il nostro Paese e con tutte le realtà e le comunità internazionali con le quali quotidianamente ci confrontiamo. Un grazie a tutte le 30mila persone che ogni giorno in Pirelli costruiscono la nostra storia”, ha affermato Marco Tronchetti Provera, Vice Presidente Esecutivo & CEO di Pirelli.
Pirelli, il logo creato per i 150 anni protagonista al Rally di Montecarlo
Il logo creato per i 150 anni, svelato lo scorso novembre in occasione del lancio del Calendario Pirelli 2022 di Bryan Adams, è stato protagonista nei giorni scorsi al Rally di Montecarlo, dove ha decorato la livrea della vettura che ha compiuto il giro inaugurale del circuito, sulle piste e sui pettorali della Coppa del mondo di sci a Cortina e a San Siro nella partita Inter-Venezia. E nell’arco dell’anno continuerà a essere celebrato nelle sponsorizzazioni Pirelli.
L’evento del Piccolo è stato anticipato anche da un countdown internazionale che ha preso il via il 24 gennaio da Rio De Janeiro ed è proseguito nei giorni successivi con la proiezione del logo e degli auguri sui 180 metri della CITI Tower a Shanghai e con un’animazione tridimensionale sulla Nasdaq Tower di Times Square a New York, e su palazzo Venezia che si affaccia tra Via dei Mercanti e Piazza Cordusio a Milano. Il video mostra un pneumatico tridimensionale che corre lungo una discesa e si ferma prima di fuoriuscire dallo schermo, rappresentando perfettamente il payoff di Pirelli “Power is nothing without control”. il video si chiude con il logo e gli auguri per i 150 anni.
Pirelli, il percorso fotografico che racconta 150 anni all'insegna dell'umanesimo industriale
Pirelli, 150 anni all'insegna dell'umanesimo industriale. IL VIDEO
La lettera di Alberto Pirelli apre le celebrazioni per i 150 anni: "A quest'azienda abbiamo dato il meglio della nostra vita"
"Ho sentito più che mai quanto profondi siano i sentimenti che mi legano all'azienda fondata da mio padre e che porta il mio nome, il nome di tutta la famiglia dei Pirelli". Apre le celebrazioni per i 150 anni di Pirelli una lettera ai dipendenti risalente al 20 febbraio 1908, scritta da Alberto Pirelli, figlio del fondatore dell'azienda Gianbattista Pirelli.
"Nessuno vorrà stupirsi di questo mio attaccamento, io sono nato tra le mura della prima vecchia fabbrica del Sevesetto. Siamo nati e cresciuti in mezzo agli operai, alle macchine, agli sviluppi d'impresa e abbiamo imparato ben presto ad amare il lavoro, i lavoratori e questa azienda, cui abbiamo dato il meglio della nostra vita".
In collegamento il nipote omonimo di Alberto Pirelli commenta la lettera del nonno ed esordisce dicendo: "Ricordo mio nonno con grandissimo onore e grandissima ammirazione. Ciò che mi viene in mente sono i suoi occhi, nonno Alberto aveva degli occhi straordinari, che esprimevano tantissimo in modo molto chiaro e riuscivano ad esprimere una gioia immensa. Capacità espressiva che ho riscontrato in pochi uomini che ho conosciuto. Ci confrontavamo con grandissima educazione. Era impossibile accedere ai suoi studi, ma quando mi capitava di essere invitato allora mi sentivo veramente di entrare in un mondo esclusivo, mi sentivo importante perché ero con un uomo veramente importante. E' stato un uomo che ha operato con grandissimo equilibrio, sia la sua vita politica, sia la sua vita industriale, si è sempre mosso con grande rispetto ed onestà, ha avuto sempre senso del dovere nei confronti della sua famiglia e del suo lavoro.
Pirelli, Marco Tronchetti Provera: "Azienda globale che da 150 anni dialoga con le istituzioni"
Il Vice Presidente Esecutivo & CEO di Pirelli Marco Tronchetti Provera, durante le celebrazioni per i 150 anni dell'azienda, commenta la sua esperienza in Tim: "Pensavo che l'Italia, forse ormai l'Europa, avesse un'apertura guardando verso gli Stati Uniti e il resto del mondo, ma mi sbagliavo e alla fine era logico che fossi io il soccombente. Sono quelle cose che insegnano molto e che nella vita capitano. In un'azienda che ha vissuto oltre tre secoli è normale che ci siano anche le sconfitte. Importante continuare a guardare avanti e ricominciare.
Ritornando a Pirelli, commenta Provera: "Leopoldo Pirelli ha avuto una vita molto complessa e faticosa, ha vissuto i primi anni del terrorismo, delle brigate rosse, ha avuto incidenti. Io credo che un'azienda che vive 150 anni porta i protagonisti della vita dell'azienda ad attraversare momenti positivi e momenti negativi, ma importante è guardare avanti".
Alla domanda su come la Pirelli negli anni 70 abbia contribuito alla modernizzazione dell'Italia afferma: "La riorganizzazione di Confindustria e il rapporto Pirelli hanno segnato il percorso della Confindustria dei decenni successivi, quindi è stato un passaggio importante creando un'interlocuzione più moderna tra mondo della politica e del sindacato. Quello è stato un passaggio fondamentale. Poi l'azienda ha una caratteristica, dall'origine vive nel mondo e vivendo nel mondo ha un'attenzione alla politica, senza però essere condizionata dalla politica. Ha una possibilità di interloquire con le istituzioni dando una visione delle relazioni internazionali diversa da quella istituzionale. Per noi è importante questo dialogo, perché dobbiamo capire anche cosa accade domani", conclude.
Renzo Piano ai 150 anni di Pirelli: "La bellezza e la funzionalità vanno di pari passo"
Alle celebrazioni per i 150 anni di Pirelli al Piccolo Teatro ha presenziato anche l'architetto Renzo Piano, a cui nei primi anni del Duemila è stato affidato il progetto di riconfigurazione del sito produttivo di Settimo Torinese, in cui a fianco dello storico impianto per la produzione di pneumatici per camion andava costruita una nuova fabbrica ad alta tecnologia riservata ai pneumatici per automobili.
"E' in questo modo che nasce qualcosa di magico e l'arte lo sarà sempre, la fabbrica è certamente una di queste cose" afferma l'architetto. "E' incantevole parlare di diversità e dell'orgoglio di appartenenza e di fare insieme qualcosa di eccellente e straordinario. Questa magia esiste anche nella fabbrica, cantieri o fabbriche è la stessa avventura. Io credo che a Settimo Torinese questa cosa sia avvenuta. Intanto perché si tratta di due fabbriche che sono tenute assieme da vaiu servizi che chiamiamo "spina", edificio sottile, sollevato da terra e lungo 400 metri. In questa spina c'è tutto: spogliatoi, mensa, uffici e lì si incontrano tutti.
Tutti sono uniti dalla volontà di fare qualcosa di eccellente. Poi c'è ancora un'altra particolarità in questa fabbrica: consuma pochissima energia. La sostenibilità dell'edificio va di pari passo con ciò che si fa dentro. Un edificio che non funziona non può essere bello, la funzionalità e la bellezza vanno di pari passo. Ci si ferma troppo spesso alla superficie della bellezza e non si considera la forza straordinaria che ha la bellezza pro forma", conclude.
Pirelli, Marco Tronchetti Provera: "Impegnati con Formula Uno per altri due anni, per il futuro vedremo"
Marco Tronchetti Provera, Vice Presidente Esecutivo & CEO di Pirelli, in occasione della celebrazione dei 150 anni di Pirelli, ha affermato a Il Giornale d'Italia: "Abbiamo questa sfida dei 18 pollici e stiamo andando verso prodotti anche più sostenibili dal punto di vista ambientale quindi il nostro impegno con la Formula 1 rimane, è presto per dirlo ma quello che noi vediamo sono altri 3 anni in cui siamo impegnati, poi per il futuro vedremo.
Noi abbiamo iniziato la produzione di pneumatici da bicicletta nel nostro stabilimento di Bollate, saranno dunque prodotti in Italia. Stiamo anche sviluppando delle applicazioni per muoversi in bicicletta in diverse città con itinerari che possono essere dal punto di vista ambientale e culturale particolarmente interessanti, quindi l'impegno della mobilità sostenibile è totale. Sui prodotti abbiamo già ottenuto un grande successo con il primo prodotto che ha avuto la certificazione ambientale perché la gomma naturale è controllata come sostenibile dall'origine fino a fine vita e stiamo sviluppando materiali alternativi per la costruzione di pneumatici", conclude.
Intesa Sanpaolo, Gaetano Miccichè: "Fondamentale puntare su riforme per modernizzare il paese"
Gaetano Miccichè, Presidente della divisione IMI del gruppo Intesa Sanpaolo e Vice Presidente di Prelios, ha affermato a Il Giornale d'Italia in occasione dei 150 anni di Pireli: "La Pirelli è uno dei gruppi industriali più importanti e più storici del nostro paese. Lo è da 150 anni e rappresenta ancora un valore fondante dell'economia italiana e internazionale. Ho sempre apprezzato questa azienda perché opera in un contesto di grande competizione mondiale, i suoi avversari sono alcune delle più grandi aziende che esistono e quindi mantenere livelli di successo, di competitività e di performance come quelli attuali è importantissimo.
Cultura e sostenibilità fanno parte della quotidianità attuale, quello che ritengo importante è che Pirelli ci dà anche un segnale di innovazione sostenibile, quindi di ricerca continua e lo sforzo per il miglioramento complessivo per la vita di ciascuno di noi e del paese.
Io non sono adatto a parlare di politica, sicuramente la presidenza Draghi è di grande autorevolezza e concretezza e obiettivamente ha dato al nostro paese una riconoscibilità e una dignità internazionale che nel passato non avevamo mai avuto. Mi auguro che possa continuare in questo suo lavoro. Per il resto, riguardo quanto sta accadendo per le elezioni del Presidente della Repubblica, non mi esprimo.
Io credo che l'Italia abbia un problema di crescita a prescindere dal covid, quindi pre 2019. Rispetto ad altri paesi europei siamo cresciuti relativamente poco, dobbiamo sfruttare le opportunità straordinarie che questo paese ha. Mi auguro che le somme del PNRR ci possano consentire non solo di migliorare tutta la rete infrastrutturale ma soprattutto quello che da tanti anni cerchiamo di realizzare, che sono delle riforme fondamentali per far sì che il nostro paesi diventi un paese moderno", conclude.
Innocenzo Cipolletta "In Italia bisogna investire sulle imprese manifatturiere e sulla formazione"
L'economista Innocenzo Cipolletta ha affermato ai microfoni de Il Giornale d'Italia in occasione dei 150 anni di Pirelli: "Per l'industria italiana Pirelli rappresenta un'impresa che ha vissuto non solo 150 anni, ma che è riuscita a cambiare e adattarsi ai tempi. Siamo alla vigilia di una rivoluzione tecnologica e climatica. Credo che Pirelli sia un esempio per tutti.
Alla domanda sul Quirinale l'economista: "Draghi è sicuramente una buona scelta e mi auguro che si converga su di lui. L'Italia ha un asset forte di imprese industriali manifatturiere, piccole e medie, che si stanno riconvertendo in continuazione. Questo è l'asset principale sui cui bisogna lavorare. Il secondo è l'istruzione. Il paese deve essere molto più istruito e bisogna investire nella cultura e nella scuola, saranno questi gli elementi vincenti del nostro paese" conclude.
Francesco Micheli: "Per la sicurezza del Paese Draghi alla Presidenza del Consiglio e Mattarella al Quirinale"
Francesco Micheli, uno dei più noti finanzieri italiani, in occasione dei 150 anni di Pirelli, ha affermato a Il Giornale d'Italia: "Essere qui è molto bello con uno dei nomi più prestigiosi della storia imprenditoriale italiana, che ormai è a livello globale.
Non vedo bene Draghi alla Presidenza della Repubblica perché a mio avviso si annoierebbe, lo vedo benissimo invece al governo perché è l'unico che può affrontare una situazione che se gestita bene non andrà nel baratro, altrimenti ci andrà. La cosa più importante è la Presidenza del Consiglio, che ha tutti i poteri e soprattutto Draghi che ha un'agenda straordinaria per cui può contare tutto. In secondo luogo insisterei con Mattarella, a cui nessuno ha mai chiesto di andarsene e non ripresentarsi, gli è stato chiesto di fare un anno o due ma è offensivo perché sembra un tappa buchi, ma invece qualcuno dovrebbe chiedergli di fare un secondo mandato completo. A questo punto credo che avremo in sicurezza il Pese, altrimenti vedo molto buio", conclude.
Pirelli 150 anni, il Sovrintendente Teatro alla Scala Meyer: "Fondamentale la vicinanza del mondo industriale alla cultura"
Dominique Mayer, Sovrintendente del Teatro alla Scala, in occasione della celebrazione dei 150 anni di Pirelli, ha commentato ai microfoni de Il Giornale d'Italia:
"Abbiamo tutti molto da imparare dalla ditta Pirelli. È stato un evento molto interessante e presentato con molta chiarezza.
Pirelli, anche come dimostrato con il progetto dell'area espositiva Hangar Bicocca, è una ditta molto vicina alla cultura. È nota la sua partecipazione a molte manifestazioni culturali e la sua vicinanza al mondo della musica, l'arte plastica e la fotogafia.
Trovo fondamentale che il mondo industriale non sia distante dalla cultura, ma ne sia parte integrante. Pirelli l'ha dimostrato anche mediante la sua storica rivista".
Pirelli, 150 anni. Tommaso Sacchi: "Momento simbolico per la città di Milano"
Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura di Milano, ha affermato a Il Giornale d'Italia in occasione dei 150 anni di Pirelli: "E' un momento carico di simboli e sicuramente è il saluto della città ai 150 anni di un grande gruppo, legatissimo alla cultura industriale milanese e lombarda. Chiaramente da quando poi esiste il grande lavoro fatto su Bicocca e quindi su Hangar, questo rapporto tra un grande gruppo privato industriale e le istituzioni si è rinsaldato ancora di più. Siamo qui per una giornata di festa ma in maniera prudente, siamo ancora nel bel mezzo di una pandemia però devo dire che la presenza di così tante istituzioni del mondo della cultura e di quello industriale italiano fanno capire la grandezza di questo gruppo nei 150 anni della sua storia.
E' una fase storica non facile per quanto riguarda le istituzioni della cultura. Non credo di doverlo ribadire. Devo dire che venendo qui ho lasciato Palazzo Reale con una coda ordinata che faceva il giro intorno al cortile centrale del nostro palazzo delle esposizioni delle città, questo mi fa ben sperare. Le giornate come quelle di oggi invitano a visitare le mostre, ce ne sono tantissime non solo a Palazzo Reale ma anche in Triennale e in luoghi espositivi, luoghi della cultura scientifica. L'altro giorno ero con il direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia. Il pubblico c'è ma è chiaro che c'è stata una fortissima riduzione, ma i dati sugli accessi ai musei civici, nonostante siano inferiori rispetto al 2019 sono in crescita rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Io sono di natura ottimista, ma credo si debba lavorare per far capire come il servizio culturale sia prudente, attento e quindi stiamo lavorando per tornare a numeri importanti come quelli degli anni scorsi", conclude.
Pirelli, i 150 anni celebrati al Piccolo Teatro: un racconto di storia, industria, sport e innovazione
La Storia
Sul palco del Piccolo Teatro, immersi in una scenografia composta da cinque grandi schermi, quattro attori hanno raccontato Pirelli partendo dalla sua storia. Immagini, video, foto del passato e del presente si sono alternati alle voci degli attori, che hanno ripercorso le tappe dell’azienda insieme a Ferruccio De Bortoli, Paolo Mieli, Alberto Pirelli e Marco Tronchetti Provera. Un dialogo incentrato sulle figure di Leopoldo Pirelli e di suo padre Alberto, anche attraverso il ricordo del nipote, e sul ruolo dell’azienda nella modernizzazione e industrializzazione del Paese. Sui suoi successi, ma anche sulle inevitabili difficoltà incontrate sulla sua strada.
Un percorso, quello di Pirelli, che prende il via il 28 gennaio 1872 da Giovanni Battista Pirelli, che a soli 23 anni scommette su qualcosa di assolutamente nuovo: la gomma. All’inizio l’azienda produce isolanti per telegrafi e cavi che connettono i punti più lontani di un’Italia appena nata. Cresce rapidamente in tutto il mondo e realizza oggetti d’uso quotidiano (dalle cuffie ai giocattoli fino agli impermeabili) e coperture per carri e bici in risposta alle prime forme della nuova mobilità. Fin dalla nascita concentrata sull’innovazione, la società punta su prodotti che diventano simboli anche dello sviluppo del Paese. Così come uno dei simboli di Milano diventa il Pirellone, il moderno grattacielo che negli anni ’60 ospita l’azienda prima del trasferimento del suo Headquarters in Bicocca, oggi un vero e proprio campus aziendale. Anche per Pirelli, però, non mancano gli ostacoli: le mancate fusioni, negli anni ’90, con Dunlop e Continental e il progetto di integrare reti e contenuti nelle telecomunicazioni, perseguito all’inizio degli anni Duemila con Telecom Italia e naufragato per ingerenze esterne. Crisi sempre superate ripartendo dal core business che porta l’azienda a focalizzarsi sui pneumatici.
L’internazionalità
Internazionale, Pirelli, lo è da sempre. Ed è proprio su questo aspetto che è proseguito il racconto. Nata a Milano, si è trasformata rapidamente in una multinazionale, al punto da essere considerata inglese nel Regno Unito, brasiliana in Brasile, americana negli Stati Uniti... Una vocazione che si trova già nei viaggi del suo fondatore prima e dei suoi figli, Alberto e Piero, poi. L’identità è quella di una multinazionale con solide radici in Italia, relazioni industriali d’avanguardia, cura per il welfare e per la formazione. Sono proprio questi alcuni dei temi affrontati con Ferruccio De Bortoli, Marco Tronchetti Provera e Paolo Mieli.
Le fabbriche
Il viaggio sul palco del Piccolo Teatro è proseguito esplorando la grande tradizione industriale dell’azienda. Attraverso le sue fabbriche, Pirelli ha messo le radici in tanti Paesi, oggi 12 nel mondo, costruendo stabilimenti luminosi, sicuri e sostenibili. Luoghi più accoglienti con persone che lavorano con passione e un’industria 4.0 fatta di simulatori, intelligenza artificiale e robot come il MIRS inventato dalla stessa Pirelli. Insomma, oggi 18 fabbriche belle ed efficienti che trovano il loro paradigma in quella di Settimo Torinese, progettata e realizzata dall’architetto Renzo Piano che sul palco del Piccolo ha spiegato come coniugare funzionalità e bellezza, competitività e sostenibilità.
La cultura, la comunicazione e l’immagine
In questo percorso Pirelli non ha mai smesso di dialogare con artisti e intellettuali per mantenere uno sguardo sulla società, sulle sue evoluzioni e sulla trasformazione dei costumi. Lo ha fatto e lo fa attraverso linguaggi e strumenti innovativi: la Rivista Pirelli, il Calendario, Pirelli HangarBicocca, le pubblicazioni e le mostre della Fondazione Pirelli, i prodotti di Pirelli Design, il magazine World, i volumi dei suoi bilanci integrati con i contributi di artisti e scrittori. L’elenco che proviene dal palco del Piccolo Teatro è ricco e vede il suo inizio proprio con l’iconico logo Pirelli, nato a New York ai primi dei ‘900, con quella P che si allunga come se fosse di gomma. Un’azienda che sperimenta nuovi linguaggi, fa gomme e intervista Umberto Eco. Parla con scrittori, filosofi, poeti: oggi da Carrère a Kureishi, ieri da Elio Vittorini a Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo. Ospita Luchino Visconti e John Cage e mette i tacchi a spillo a Carl Lewis, accompagnato dall’indimenticabile payoff “Power is nothing without control”. Innovazione nel comunicare l’impresa, capacità di rinnovarsi conservando la memoria e dialogo fra industria e arte contemporanea, sport, fotografia e musica.
Su questi temi si sono soffermati Annamaria Testa, Ferruccio De Bortoli, Paolo Mieli e Marco Tronchetti Provera per raccontare mondi diversi con l’idea di fondo che fare impresa con passione significa anche fare cultura.
Il Motorsport e la passione per lo sport
E la passione per eccellenza, quella che fa battere il cuore dei Pirelliani, sono i motori. Un’area dove la tecnologia è fondamentale, come spiega Alberto Pirelli, appassionato di rally, sport in cui l’azienda è protagonista fin dagli anni ’70. Oggi Pirelli è presente in oltre 350 competizioni motorsport. Memorabile resta la Pechino-Parigi del 1907, quando il principe Scipione Borghese, a bordo di una Itala gommata Pirelli, affronta 17mila chilometri vincendo con 20 giorni di anticipo sul secondo equipaggio. Un grande successo che trasforma la mobilità in innovazione e spettacolo. E le competizioni in un laboratorio a cielo aperto. Nel GT, nel rally, nella superbike e in Formula 1. Del rapporto con il massimo campionato motoristico si parla sul palco con Stefano Domenicali, che oggi guida la Formula 1 alla vigilia di un cambiamento importante: l’introduzione dei pneumatici da 18 pollici in una competizione dove, tra le bandiere italiane, svetta anche quella di Pirelli. Sport per Pirelli però non è solo motori, ma anche calcio, ciclismo, sport invernali e vela, con Luna Rossa.
L’innovazione, la ricerca e il prodotto
Dal racconto emerge come l’azienda si muova sempre con uno sguardo al futuro. “Guardare dentro per capire”, per trovare nuove soluzioni, come diceva l’ingegner Emanueli, che in Pirelli ha firmato tanti dei 6.700 brevetti depositati in 150 anni. Una lezione, quella di Emanueli, che oggi viene interpretata dalle oltre 2mila persone che lavorano nella Ricerca & Sviluppo, settore fondamentale per l’azienda. Fondamentali sono anche le sue collaborazioni (oltre 50) con le principali università nel mondo, come testimonia Ferruccio Resta, che dialoga con Ilaria d’Amico anche sul rapporto di reciproco stimolo che lega Pirelli e il Politecnico di Milano. Oggi gli “eredi di Emanueli” sono impegnati a gestire l’accelerazione dell’innovazione, come la transizione all’auto elettrica, dove Pirelli è già presente con Elect, un pacchetto di soluzioni tecnologiche ad hoc per sostenere pesi, accelerazioni e consumi diversi rispetto alle auto tradizionali. Ma anche nuovi prodotti connessi come il Cyber Tyre, i cui sensori forniscono informazioni immediate al guidatore. Una continua innovazione, su strada ma non solo. Perché le tecnologie si evolvono e la virtualizzazione accelera i tempi della ricerca e della produzione. I pneumatici nascono e si sviluppano nel mondo digitale con la creazione di alter ego virtuali necessari per progettare e realizzare prodotti sicuri, performanti e più sostenibili grazie a materiali sempre più rinnovabili. Al centro, da sempre, resta la gomma naturale con cui Pirelli ha prodotto anche il primo pneumatico al mondo certificato FSC (Forest Stewardship Council), a testimonianza di una catena di fornitura 100% sostenibile. Una tutela forte per l’ambiente come accade, ad esempio, con la partecipazione al progetto Birdlife per conservare le biodiversità in Indonesia. Grazie al suo impegno tra dimensione sociale, ambientale ed economica, Pirelli è ai vertici dei più importanti indici di sostenibilità.
Pirelli, al via una nuova campagna che reinterpreta in chiave attuale lo storico payoff “Power is nothing without control”
Una nuova campagna pubblicitaria da oggi trasmessa in prima serata sulle principali emittenti televisive e lanciata su stampa, digital e social media celebra i 150 anni di Pirelli e reinterpreta in chiave attuale lo storico payoff “Power is nothing without control” invitando a riflettere, con un racconto visionario e metaforico, su due concetti complementari e contrapposti. Grazie alla tecnologia e ai social le persone hanno tantissimo potere, ma in un attimo questo può sfuggire di mano trasformandosi in caos. Più che mai occorre essere consapevoli che la potenza ha bisogno di controllo, nella vita e non solo in strada. Girato a Barcellona, con la regia dei Manson - team di registi messicani formato da Gerardo del Hierro, Pau López e Tomás Peña - la produzione di Utopia e la direzione creativa di M&C Saatchi, lo spot è pianificato attraverso i canali digitali anche a livello internazionale.
Per un racconto digitale dei 150 anni è stato realizzato un innovativo sito web – www.pirelli.com/150anni – che permette di “viaggiare” all’interno del mondo Pirelli. Attraverso quattro stanze virtuali dedicate a “Prodotto e Ricerca & Sviluppo”, “Sostenibilità”, “Sport”, “Arte & Cultura” ci si può immergere in un ambiente tridimensionale che presenta i prodotti di ieri e di oggi, l’impegno nella sostenibilità, le attività nelle competizioni sportive e le iniziative artistiche e culturali a partire dal Calendario Pirelli.
Al 150° compleanno è dedicata, inoltre, un’edizione speciale di “World”, il magazine aziendale che dal 1994 raccoglie l’eredità della Rivista Pirelli pubblicata dal 1948 al 1972. Il numero propone 26 parole, una per ogni lettera dell’alfabeto, scelte per il loro significato, la loro forza e la loro capacità di raccontare Pirelli. Ogni parola, grazie al contributo di illustratori, autori, saggisti e romanzieri, è esplorata con un’originale chiave di lettura.
Per ripercorrere la sua storia Pirelli ha, inoltre, aggiornato la sua graphic novel, una sorta di company profile 4.0 creato con stili e tecniche diverse che vanno dalle illustrazioni al motion graphic design. Il video, in una versione ridotta a circa nove minuti, ripercorre la storia di Pirelli dal 1872, anno della fondazione, a oggi, toccandone le tappe più significative.
Il progetto è stato realizzato attingendo al materiale custodito nell’archivio della Fondazione Pirelli e all’attenta ricostruzione storica fatta dal professor Carlo Bellavite Pellegrini nel suo libro “Pirelli. Innovazione e passione”, edito da Il Mulino, che sarà anch’esso aggiornato con la storia più recente.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Poligrafico e Zecca dello Stato hanno presentato la nuova Collezione Numismatica, che vedrà nella Serie “Eccellenze Italiane” del suo catalogo anche un trittico di monete celebrative in oro e argento dedicate al Gruppo Pirelli. Con data 28 gennaio 2022 è stato inoltre emesso un francobollo sempre dedicato a Pirelli appartenente alla serie tematica “le Eccellenze del sistema produttivo ed economico”.
Parte da oggi una serie di iniziative dedicate ai 150 anni che vedranno come primi protagonisti i 12 Paesi in cui Pirelli ha una presenza industriale. Progetti ed eventi che alimenteranno il racconto per l’intero 2022 attraverso le sponsorizzazioni sportive, a cominciare dal mondo della Formula 1, appuntamenti istituzionali, eventi culturali e lanci di nuovi prodotti.
Tra i principali progetti è attesa in primavera la pubblicazione, a cura della Fondazione Pirelli, del libro “Una storia al futuro. Pirelli, 150 anni di industria, innovazione, cultura”. Edito da Marsilio in italiano e inglese, il libro raccoglie i contributi di rappresentanti delle istituzioni, fra cui la Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, dei rettori dei Politecnici di Milano e Torino, Ferruccio Resta e Guido Saracco, di grandi autori italiani e internazionali, come Ian McEwan, e di protagonisti del mondo dell’arte e della cultura, come Renzo Piano e Salvatore Accardo. Il progetto editoriale avrà un focus all’interno della piattaforma web www.pirellibuildsthefuture.org collegata al sito dedicato ai 150 anni e sarà costituito anche da una cronologia che ricostruisce, dal 1872 a oggi, gli avvenimenti più importanti dell’azienda, da inediti tour virtuali e da una sezione dedicata al nuovo allestimento della Fondazione Pirelli “When History Builds the Future”. Una mostra che consentirà ai visitatori di ripercorrere i 150 anni di Pirelli attraverso documenti, disegni tecnici dei primi pneumatici fino alla loro virtualizzazione, per raccontare i risultati ingegneristici della Ricerca & Sviluppo e le grandi innovazioni. Immagini, oggetti, installazioni multimediali come “Inner Future”, video come “Shapes, Patterns, Movements and Colors” e un reportage fotografico che interpretano il mondo della gomma, dalle materie prime al prodotto finito. Tra storia, innovazione e cultura, con lo sguardo sempre rivolto verso il futuro.