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Famiglia nel bosco a Chieti, la petizione di Provita&Famiglia a Nordio: “No ingerenze dello Stato nella vita familiare”, oltre 40mila le firme

Secondo i promotori della petizione, si tratterebbe di “una violazione gravissima del primato educativo dei genitori”, principio sancito dalla Costituzione e dal buon senso: lo Stato dovrebbe intervenire soltanto in presenza di abusi, maltrattamenti o trascuratezze accertate, non per punire “uno stile di vita non corrispondente allo standard dominante”

24 Novembre 2025

Famiglia nel bosco a Chieti, la petizione di Provita&Famiglia a Nordio: “No ingerenze dello Stato nella vita familiare”, oltre 40mila le firme

Famiglia Trevallion boschi Chieti Fonte: X @mamelettrico

La vicenda della famiglia Trevallion, che vive da anni in un casolare nei boschi dell’Abruzzo, continua a sollevare un’ondata di reazioni, dopo l’allontanamento dei 3 figli dal nucleo familiare. Dopo la mobilitazione di associazioni e cittadini, Provita&Famiglia ha lanciato una petizione che ha già superato quota 40mila firme. Al centro della protesta, la richiesta di fermare quella che viene definita un’ingerenza dello Stato nella vita familiare. Sul caso è intervenuta anche la politica: su sollecito di Giorgia Meloni, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha chiesto una relazione alla Procura Generale dell’Aquila.

Famiglia nel bosco a Chieti, la petizione di Provita&Famiglia a Nordio: “No ingerenze dello Stato nella vita familiare”, oltre 40mila le firme

A riaccendere l’attenzione pubblica è stato l’aggiornamento del 20 novembre 2025: il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila ha disposto l’allontanamento dei tre figli della famiglia Trevallionper un periodo di osservazione”. Una decisione temporanea, ma giudicata da molti come un precedente pericoloso, che rende “ancora più urgente e importante firmare la petizione”.

La storia è ormai nota. Catherine Birmingham e Nathan Trevallion, coppia straniera trasferitasi in Abruzzo, hanno scelto di crescere i loro tre figli in un ambiente rurale, lontano dai centri urbani, optando per percorsi educativi non convenzionali ma perfettamente legittimi. Nella loro quotidianità, raccontano i sostenitori, non sono mai emersi problemi di salute, cura, affetto o istruzione. Eppure il Tribunale ha avviato un procedimento che ha portato alla sospensione della responsabilità genitoriale, aprendo alla possibilità di un allontanamento definitivo.

Secondo i promotori della mobilitazione, si tratterebbe di “una violazione gravissima del primato educativo dei genitori”, principio sancito dalla Costituzione e dal buon senso: lo Stato dovrebbe intervenire soltanto in presenza di abusi, maltrattamenti o trascuratezze accertate, non per punire “uno stile di vita non corrispondente allo standard dominante”.

Da qui l’appello al Ministro Nordio affinché tuteli quella che molti hanno ribattezzato lafamiglia nei boschi”. La petizione afferma con forza che “i figli non sono dello Stato” e chiede che la potestà genitoriale non venga sottrattain assenza di reali violazioni dei diritti dei minori”.

Nel messaggio indirizzato al Guardasigilli, Provita&Famiglia scrive: “con rispetto Le chiediamo di interessarsi personalmente del caso della Famiglia Trevallion: due genitori che rischiano di perdere la potestà sui figli non per maltrattamenti o abusi, ma perché hanno scelto uno stile di vita non convenzionale, semplice e a contatto con la natura, che può essere condiviso o meno ma che non lede i diritti e i bisogni dei bambini.”

E ancora: “Un intervento così radicale rischia di far passare un messaggio gravissimo: che i figli non appartengano più innanzitutto ai genitori, ma allo Stato.”

La petizione chiede che venga rispettato il principio di proporzionalità, evitando che decisioni così invasive vengano prese senza “effettiva e grave carenza educativa”.

Intanto, l’appello continua a circolare con forza: “Non si può spaccare una famiglia per uno stile di vita non convenzionale: mettiamo un argine allo strapotere di Giudici minorili e Servizi Sociali.

La richiesta finale è chiara: il ministro intervenga affinchéla famiglia Trevallion venga riunita, i figli tornino col padre e la madre e sia rispettato il primato educativo dei genitori”.

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