13 Novembre 2025
Fonte: Papiniano 48
L'inchiesta sull'urbanistica a Milano si compone di un altro capitolo nonostante il continuo flop. È stato infatti sequestrato un cantiere sulla costruzione di un palazzo di 8 piani in viale Papiniano, 48, zona Navigli. Era in corso la demolizione di un edificio di quattro piani che doveva essere sostituito da una nuova costruzione residenziale. Tuttavia, sarebbe emerso che l'intervento era stato autorizzato come "ristrutturazione edilizia" tramite una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) nonostante si trattasse di una nuova costruzione. L'accusa principale sarebbe quella di abuso edilizio. Inoltre, l'area sarebbe sottoposta a vincolo paesaggistico per cui sarebbe stato necessario un piano attuativo.
Nonostante il flop che l'inchiesta sull'urbanistica a Milano ha finora registrato, continuano i sequestri preventivi d'urgenza. Stavolta è toccato ad un palazzo in costruzione di 8 piani in viale Papiniano. L'indagine sarebbe partita dopo un esposto di un condominio vicino al cantiere.
Il Comune di Milano aveva annullato il titolo edilizio a maggio 2024, in seguito alle maxi indagini sull’urbanistica. Ma i pm sostengono che il 16 ottobre la società aveva comunicato "la propria intenzione di riprendere i lavori", e sarebbero stati fatti due sopralluoghi, il 30 ottobre e il 7 novembre, che avrebbero accertato la reale ripartenza dell’intervento e la "quasi realizzazione del primo piano".
Sono indagati per abusi edilizi l’imprenditore Salvatore Murè della Papiniano 48 srl e della Murè Costruzioni srl e il progettista dell’intervento Mauro Colombo, ed è contestata anche la violazione della legge urbanistica fondamentale del 1942 per assenza del piano attuativo sugli edifici impattanti più alti di 25 metri o con densità superiore ai 3 metri cubi per metro quadrato.
Il decreto di sequestro è stato disposto dalle pm Giovanna Cavalleri e Luisa Baima Bollone, che fino ad oggi non si erano occupate dell'inchiesta milanese sull'urbanistica.
Intanto, la Cassazione ha sancito nuovamente il flop dell'inchiesta, respingendo il ricorso dei pm. La sesta sezione penale della Suprema Corte ha confermato la revoca delle ordinanze di arresto per Manfredi Catella, Ceo di Coima, Alessandro Scandurra, architetto ed ex componente della Commissione Paesaggio del Comune di Milano, e Andrea Bezziccheri, patron di Bluestone.
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