07 Settembre 2025
Antonio Scurati, fonte: X, @larepubblica
Al Festivaletteratura di Mantova, lo scrittore Antonio Scurati ha denunciato Israele di star "commettendo un genocidio nei confronti dei palestinesi a Gaza". L'elemento più inquietante? Tel Aviv è una "democrazia": come mondo occidentale, secondo Scurati, ci stiamo tutti "macchiando di crimini storici".
Mantova, Piazza Castello gremita per l’ultimo giorno del Festivaletteratura: l’incontro tra Antonio Scurati e Marcello Fois è diventata subito un atto politico e morale. Lo scrittore della saga M. ha confessato di aver a lungo provato “un senso non solo d’impotenza, ma anche di inadeguatezza a dire o scrivere su quell’orrore che l’esercito israeliano sta perpetrando in nome del governo, dello Stato e adesso anche del popolo israeliano, nello sterminio dei palestinesi”.
Ha indicato la maglietta “Free Palestine” sul tavolo accanto a Fois e ha aggiunto: “Ti senti così poca cosa con la parola che puoi pronunciare rispetto all’entità dell’orrore che a volte hai quasi pudore di parlarne. E invece no, bisogna continuare a parlare, non solo esibire simboli”.
Scurati ha spiegato di aver “usato senza esitazioni la parola genocidio dopo una lunga riflessione, proprio perché a lungo mi sono occupato di genocidi”. Poi l’affondo: “Uno degli aspetti terribili di questo scellerato genocidio che Israele sta compiendo ai danni della popolazione palestinese è che Israele sarebbe, e ormai uso il condizionale, una democrazia. Noi che crediamo nella democrazia di fronte a questo siamo doppiamente sgomenti, perché ci siamo forse illusi che una democrazia non avrebbe mai potuto condurre una guerra di sterminio. Credevamo fossero crimini da dittature, da stati totalitari. E invece Israele, il suo governo e il suo Stato oggi si stanno macchiando di un crimine storico di portata immane. E qui, insieme a tutti voi, sono a chiedervi che cosa sia una democrazia”.
Lo scrittore ha sottolineato che “la democrazia lotta per la democrazia costantemente” e ha rivendicato la funzione del romanzo come “forma di democrazia aperta a tutti”. Poi ha lanciato un appello alla scuola, “prima istituzione che dovrebbe dare accesso alla conoscenza”, purtroppo sempre più impoverita.
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