08 Agosto 2025
Muhammad Zakariya Ayyoub al-Matouq fonte: Time of Israel
I "fact-checker", coloro che si occupano di "verificare la veridicità dei fatti, delle notizie e delle fonti", ora si schierano anche contro la verità sul genocidio a Gaza. Dopo quanto accaduto durante la pandemia, quando questi siti favorivano lockdown, vaccino Covid e reazioni contro i "no-vax", la macchina del fango dei "debunker" ora si sposta contro la verità su quanto accade in Palestina e a Gaza.
Alcuni "fact-checker" ora spostano l'attenzione sulla "propaganda di Hamas", affermando che alcune foto di bambini denutriti nella Striscia di Gaza sarebbero "artificiose" e "non riflettono accuratamente le condizioni attuali nell'enclave", in quanto sarebbero "almeno alcune delle immagini sono state presentate in un contesto falso o fuorviante". Eppure i 60mila morti, di cui circa 20mila bambini, sono estremamente reali.
Secondo alcuni esperti di fotografia contattati da questi "fact-checker", "molte immagini di bambini affamati o malati sono probabilmente messe in scena o decontestualizzate. Non sono false, ma i soggetti sono posizionati in un certo modo o abbinati a didascalie fuorvianti che attingono alla nostra memoria visiva e alle nostre emozioni". "Hamas è un maestro nel mettere in scena le immagini - ha denunciato -. Le immagini hanno anche un altro scopo: sovrascrivere le immagini brutali dell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Molte persone non ricordano nemmeno più quelle immagini".
Nonostante alcune delle foto che giungono dalla Striscia potranno essere effettivamente "artificiose" o "arricchite" per rappresentare il genocidio che è innegabilmente in corso a Gaza, ciò non significa che i 60mila morti, di cui circa 20mila bambini, non siano veri. La macchina del fango dei "debunker" cerca di sminuire ciò che accade nella Striscia, così come durante la pandemia le azioni contro i "no-vax" venivano alterate, per cui per una virgola negavano gli effetti avversi del vaccino Covid.
Già in questo articolo parlammo di come la narrazione sia ormai piegata alla propaganda "mainstream" e come i "fact-checker" sorveglino e bollino come fake news qualsiasi tentativo di raccontare una verità diversa da quella stabilita.
E' necessario che l'informazione sia in grado di rappresentare in verità e coscienza la realtà dei fatti, facendo luce sulle situazioni "oscure" e sbagliate, nell'interesse della società e del suo progresso: sdoganare i gravi errori su lockdown e protocolli medici, vaccino Covid e relativi obblighi (eventi mai passati e che mai passeranno), fermare il genocidio a Gaza e la guerra alla Russia.
Il giornalista e "fact-checker" David Puente di Open, testata diretta da Enrico Mentana, ha replicato al Giornale d'Italia. "Non nego la fame dei palestinesi a Gaza, ho contestato più volte le fake news pro Israele che negano le foto dei palestinesi affamati".
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