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Habemus Papam, è Robert Francis Prevost: Bergoglio II? Il papa americano Leone XIV vicino a Francesco ma agostiniano, svolta o continuità?

Anche la sua sarà una religione del nulla, chiusa alla trascendenza e tutta votata alla gestione del mundus in chiave liberalprogressista?

09 Maggio 2025

Habemus Papam, è Robert Francis Prevost: Bergoglio II? Il papa americano Leone XIV vicino a Francesco ma agostiniano, svolta o continuità?

Leone XIV, fonte: imagoeconomica

Habemus Papam. È Robert Francis Prevost il nuovo pontefice, come è emerso dalla giornata di ieri, quando ha fatto la sua epifania l'inconfondibile fumata bianca a San Pietro. È naturalmente troppo presto per svolgere considerazioni articolate sulla figura e sul ruolo del nuovo pontefice, e tuttavia possiamo provare ad azzardare qualche riflessione a carattere prevalentemente congetturale. Anzitutto, non sfugga la nazionalità del nuovo Papa, che ha scelto il nome di Leone XIV: è statunitense. In un mondo in cui tutto tende a essere americanocentrico, ormai anche il Vaticano non fa eccezione. E così ora ci troviamo con il primo Papa a stelle e strisce della storia. Un segno dei tempi, che indica come ormai anche la Chiesa di Roma sia sulla via della propria americanizzazione? La seconda considerazione che intendiamo svolgere riguarda la vicinanza estrema di Robert Francis Prevost rispetto a Bergoglio. A a tal punto che non sarebbe forse esagerato dire che il nuovo Papa è Bergoglio II. Prevost non era soltanto, genericamente, vicino a Bergoglio, ma sembra avere fatti suoi alcuni dei motivi fondamentali della religione liquida e smart di Francesco, della sua fede low cost. Risulta infatti che sia particolarmente sensibile al tema della migrazione e al tema del cambiamento climatico, ossia a due dei pilastri del pontificato liquido e liberal di Bergoglio, aperto al mundus e chiuso alla trascendenza. Se ne può dunque inferire che in Vaticano vi è in verità stata una fumata arcobaleno? Anche Prevost difenderà l'evaporazione del Cristianesimo già difesa e propiziata da Bergoglio? Anche la sua sarà una religione del nulla, chiusa alla trascendenza e tutta votata alla gestione del mundus in chiave liberalprogressista? Troppo presto per dirlo, come ricordavo. Però non dobbiamo neppure trascurare i segnali che ci portano verso quella direzione. Speriamo naturalmente di sbagliare. E speriamo altresì che Leone XIV proceda nella direzione contraria, rimettendo al centro il sacro e la trascendenza, la filosofia e la teologia, come fece eroicamente Ratzinger. Lo scopriremo presto, in ogni caso. Prevost - non passi inosservato - è un agostiniano e questo depone a suo favore: sarebbe auspicabile che mettesse al centro del proprio magistero la lezione di Agostino di Ippona e dunque un cristianesimo platonico, innervato nella filosofia classica e nell'esigenza di far dialogare incessantemente fra loro fede e ragione, come fece egregiamente Ratzinger. Come dicevo, lo scopriremo presto. Un ultimo punto, che mi limito a menzionare ma che pure è di importanza decisiva, riguarda la questione del munus petrino: se, come abbiamo mostrato nel nostro libro "La fine del Cristianesimo, Bergoglio non era il papa e dunque risulta invalida la scelta da lui fatta dei cardinali che ora hanno in parte contribuito a eleggere Robert Francis Prevost, qual è davvero lo statuto del nuovo Papa?

Di Diego Fusaro 

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