24 Febbraio 2025
Parolin, Zuppi e Pizzaballa
In caso di morte di Papa Francesco chi sarà il successore? Le condizioni di salute di Bergoglio, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 14 febbraio 2025, sono molto critiche a causa dell'infezione polmonare e della insufficienza renale insorta. La prognosi resta riservata e nel mondo è già partito il toto nomi per il prossimo Pontefice che potrebbe chiamarsi “Giovanni XXIV”.
Tra i papabili per il ruolo di successore di Papa Francesco ci sono tre italiani: Parolin, Zuppi e Pizzaballa. In Europa spiccano il francese Aveline e il maltese Groch. Difficile la partita negli Usa e in America Latina dove si fa strada il Brasile. Per l'Asia si parla dell'ex arcivescovo di Manila e per l'Africa Fridolin Ambongo Besungu.
Il segretario di Stato Pietro Parolin, conosciuto a livello internazionale grazie alla sua attività diplomatica, potrebbe rassicurare quanti sono desiderosi di una maggiore capacità di mediazione nel portare avanti le riforme nella Chiesa. Il suo nome sarebbe in pole per il dopo Bergoglio.
Nel toto nomi compare anche il presidente della Conferenza episcopale italiana, Matteo Zuppi, inviato speciale del Papa per il conflitto ucraino. In questa veste Zuppi si è già recato a Kyiv, Mosca, Washington e Pechino. Zuppi gode, fra l’altro, dell’appoggio della Comunità di Sant’Egidio.
Tra gli italiani compare anche il cardinale Pierbattista Pizzaballa, il quale ha dedicato la sua attività al Medio Oriente e alla Terra Santa. Da quando è stato nominato patriarca (dal 2016 come amministratore apostolico del Patriarcato, dal 2020 come patriarca a tutti gli effetti) ha dovuto affrontare diverse crisi e si è distinto in questi mesi per le sue posizioni in favore della pace e della giustizia.
In Europa spicca poi il nome dell’arcivescovo di Marsiglia, il cardinale Jean-Marc Aveline. Nato in Algeria, è noto per il suo impegno per il dialogo tra fedi diverse e per la sua attenzione alle questioni sociali. È interprete di un bergoglismo di tipo europeo a forte vocazione mediterranea.
C’è poi il maltese Mario Grech che, in qualità di segretario generale del sinodo, ha contribuito alla riuscita dell’evento che si è protratto dal 2021 al 2024, non senza difficoltà, e che ha coinvolto la Chiesa universale.
Si fa strada anche il nome del cardinale di origini portoghesi José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione.
In Asia, per ora, il nome più quotato resta quello del cardinale Luis Antonio Tagle, filippino, ex arcivescovo di Manila, che da diversi anni è pro-prefetto a Roma del Dicastero per l’evangelizzazione dei popoli. Tagle vanta una doppia esperienza: quella di pastore nel gigante cattolico dell’Asia, le Filippine, e una lunga permanenza in Vaticano.
In America, invece, la situazione è più complessa, ma anche qui spuntano dei nomi: il primo cardinale afroamericano, Wilton Gregory, il cardinale alla guida della diocesi di Chicago, Blase j. Cupich, rappresentante di una Chiesa progressista e aperta alle istanze della modernità.
Sembra difficile l’ipotesi di un nuovo Papa latinoamericano, ma in questo caso si parlerebbe di un porporato brasiliano. Le due personalità che spiccano sono quelle di Sergio da Rocha, arcivescovo di São Salvador da Bahia, dal 2023 inserito da Bergoglio anche nel gruppo dei cardinali del C9, l’organismo che coadiuva il pontefice nel governo della Chiesa universale, e il cardinale Leonardo Ulrich Steiner, francescano, arcivescovo di Manaus, celebre per il suo impegno in difesa dell’Amazzonia e dei popoli che la abitano.
In Africa si fa invece strada il nome del cardinale Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) e presidente del Secam (Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar), nonché membro del C9.
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