20 Dicembre 2024
Daniela Santanchè, ministra del Turismo e senatrice di Fratelli d’Italia, è indagata per bancarotta fraudolenta in merito al fallimento di Ki Group, un’azienda di cui era stata amministratrice con l'ex compagno Giovanni Caino Mazzaro, suo fratello Michele Mazzaro e altre tre persone. Santanchè è già accusata di falso in bilancio e truffa aggravata per la sua gestione di un’altra azienda, Visibilia Editore, che sarebbe secondo alcune indiscrezioni vicina alla cessione da parte del Ministro. Il tribunale di Milano aveva avviato la liquidazione giudiziale (una procedura che sancisce di fatto il fallimento di un’impresa) per Ki Group il 9 gennaio, e nei mesi successivi aveva fatto lo stesso anche per varie altre aziende collegate. Santanchè fu legale rappresentante di Ki Group (un gruppo che controllava varie aziende di prodotti biologici e di cosmesi naturale) fra il 2019 e il 2021.
L'accusa del procuratore di Milano per il ministro del Turismo è di bancarotta fraudolenta, mentre per Visibilia Editore dovrà fronteggiare le accuse di falso in bilancio e truffa ai danni dello Stato per la cassa integrazione Covid. Si attende l’udienza preliminare. Al centro c’è l’azienda del bio comprata insieme all’ex compagno Canio Mazzaro. La Santanchè era uscita dalla società nel gennaio 2022. Nei giorni scorsi ha fatto sapere di voler restare al governo anche in caso di rinvio a giudizio.
A indagare sono i pm Marina Gravina e Luigi Luzi del pool del procuratore aggiunto Roberto Pellicano. Ki Group è finita in liquidazione giudiziale (ovvero in fallimento) il 9 gennaio scorso. Successivamente hanno avuto la stessa sorte le società Biofood, Verdebio e la quotata Bioera. Su Ki Group pende una doppia istanza di liquidazione giudiziale, che proviene dai pm e dall’Agenzia delle Entrate. "In relazione all’apertura della liquidazione giudiziale di Ki Group, e alle conseguenti notizie apparse su talune testate giornalistiche in riferimento a un asserito caso Santanchè intendo precisare che in detta società ho avuto tempo addietro un ruolo del tutto marginale e oggi non ne ho alcuno. Le notizie secondo cui Ki Group farebbe (o avrebbe fatto) 'capo a me' forniscono una rappresentazione non vera dei fatti e paiono ispirate dalla volontà di screditare la reputazione della carica che ho l’onore di ricoprire", aveva dichiarato la ministra.
Santanchè è stata presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante dell’azienda dal 20 aprile 2019 al 31 dicembre 2021. Nella sentenza di fallimento è stato accertato "lo stato di definitiva incapacità" di "fare fronte regolarmente alle proprie obbligazioni" dell’azienda che non aveva "più credito di terzi e mezzi finanziari propri", mentre mostrava secondo i pm un "passivo esposto in ambito concordatario di 8.625.912 di euro".
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