Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Esplosione Calenzano, Procura: "Condotte scellerate dietro il disastro", Eni: "Prematuro ipotizzare cause incidente"

La Procura di Prato ha avviato un’indagine per omicidio colposo plurimo e disastro colposo aggravati dalla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro

11 Dicembre 2024

Esplosione Eni a Calenzano: il sito era tra i quasi mille stabilimenti italiani a rischio incidente rilevante, dove sono gli altri

La Procura di Prato ha avviato un’indagine per omicidio colposo plurimo e disastro colposo aggravati dalla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, dopo l’esplosione al deposito di carburanti Eni di Calenzano, avvenuta lunedì 9 dicembre. L’incidente ha provocato la morte di cinque persone e il ferimento di ventisei, di cui tre in condizioni critiche. Secondo le prime ricostruzioni, una fuoriuscita di carburante durante lavori di manutenzione avrebbe innescato il disastro, con una scintilla che ha causato l’esplosione.

Le indagini preliminari indicherebbero che la tragedia sia stata causata dall’inosservanza di procedure di sicurezza durante la manutenzione di una linea di benzina dismessa. Secondo una prima ricostruzione, ci sarebbe stata una fuoriuscita di carburante nella parte anteriore della pensilina di carico, "in qualche modo dovuto alla chiara inosservanza delle rigide procedure previste", ipotizza la Procura. "Le conseguenze di tale scellerata condotta - continua la nota - non potevano non essere note o valutate dal personale che operava in loco. La circostanza che fosse in atto una attività di manutenzione di una linea di benzina corrobora l'ipotesi che vi siano state condotte connesse all'evento di disastro".

Un testimone ha riferito ai carabinieri di aver percepito l’odore di carburante e notato una perdita poco prima dell’esplosione. La Procura, guidata dal procuratore Luca Tescaroli, ha sequestrato l’impianto, disposto perquisizioni presso gli uffici di Eni e della ditta appaltatrice Sergen srl e acquisito documenti relativi alle attività svolte al momento dell’incidente.

La versione di Eni, in un comunicato ufficiale dell'azienda, afferma che "Eni sta collaborando strettamente con l’autorità giudiziaria per individuare quanto prima, in modo rigoroso tramite le opportune e approfondite verifiche tecniche, le cause reali dell’esplosione, delle quali è assolutamente prematuro ipotizzare la natura. Ogni informazione di dettaglio sarà messa a disposizione da Eni alle autorità giudiziarie che stanno conducendo le indagini, anche a salvaguardia del segreto investigativo".

Possibili segnalazioni ignorate e lavori di manutenzione sotto indagine

Tra le vittime figura Vincenzo Martinelli, un autotrasportatore che, in una corrispondenza precedente con la sua azienda, aveva espresso preoccupazioni per la sicurezza dell’impianto. L'uomo scriveva alla sua ditta di "continue anomalie riscontrate sulla base di carico". Un elemento che potrebbe rivelarsi importante per determinare eventuali negligenze.

Al momento dell’esplosione, sei operai della Sergen srl erano impegnati nella rimozione di valvole e tubazioni in un’area destinata al carico del carburante. Due di loro, Giuseppe Cirelli e Gerardo Pepe, sono tra le vittime. La Procura ipotizza che la procedura in corso, potenzialmente non conforme agli standard di sicurezza, abbia contribuito a creare le condizioni del disastro. Il fascicolo è attualmente a carico di ignoti, ma le autopsie e i riscontri tecnici, affidati a un team di esperti, potrebbero portare presto all’individuazione di responsabili. Nel frattempo, il Ris dei carabinieri ha avviato analisi per chiarire le dinamiche dell’incidente.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x