06 Settembre 2024
Francesca Carocci (foto social)
L'attrice romana di 28 anni, Francesca Carocci, è morta improvvisamente per infarto il 2 marzo 2024, ma la notizia è stata resa nota solo ora, dopo l'esito dell'autopsia. Due giorni prima, ossia il 28 febbraio, l'artista avrebbe avvertito una forte fitta al petto e si sarebbe recata al pronto soccorso dove sarebbe stata dimessa, dopo una visita e vari esami, con un antidolorifico.
La 28enne si era recata al pronto soccorso dell’Aurelia Hospital lamentando forti dolori al petto. Dopo aver effettuato un elettrocardiogramma, i sanitari avevano stabilito che non ci fosse alcuna patologia cardiaca, prescrivendole alcuni antidolorifici e dimettendola. Due giorni dopo, Carocci ha avuto nuovamente dolori al petto e tutti i sintomi di un infarto, arginato in un primo momento nel tragitto in ambulanza, ma che è stato fatale al momento dell’arrivo nell'Aurelia Hospital.
Dopo aver analizzato la cartella clinica e aver effettuato l’autopsia, il medico legale Luigi Cipolloni ha riscontrato i sintomi di una patologia cardiaca che a suo giudizio sarebbe stata individuabile anche con i dati degli esami del primo ricovero, se fossero stati correttamente interpretati. I familiari di Francesca hanno denunciato gli errori medici che, secondo loro, sarebbero stati alla base della morte della giovane. La loro ipotesi, contenuta in una denuncia al pm Eleonora Fini per ora senza sbocchi investigativi, nasce dal fatto che la consulenza del medico legale avrebbe riscontrato un infarto non diagnosticato e curato con semplici antidolorifici, in un ricovero d’urgenza due giorni prima del decesso. Secondo loro la morte della ragazza sarebbe dovuta alla malasanità.
“Il racconto è straziante e angosciante – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché la corsa disperata e, purtroppo, vana in ospedale è avvenuta due giorni dopo che la giovane si era recata nello stesso ospedale, lamentando forti dolori al petto. È logico, quindi, chiedersi se nel primo ricovero sia stato fatto tutto il necessario per verificare in maniera corretta le condizioni della paziente, che sarebbe stata dimessa dopo 4 ore e la somministrazione di un antidolorifico. Uno degli interrogativi principali ruota intorno ai problemi al cuore che sarebbero stati riscontrati dal medico legale che ha analizzato cartella clinica e autopsia, che avrebbe riscontrato i sintomi di una patologia cardiaca che sarebbe stata individuabile anche con i dati degli esami del primo ricovero, se fossero stati interpretati in maniera corretta. L’ospedale difende con fermezza l’operato dei medici, ma è chiaro che bisogna approfondire questa dolorosa vicenda. Bisogna chiarire se la morte della giovane si sarebbe potuta evitare con un intervento diverso nel corso del primo ricovero”.
Quando si è diffusa la notizia del malore improvviso e della morte della 28enne romana, sul web sono state effettuate molte ricerche da parte degli utenti per capire se potesse esserci una correlazione tra l'infarto e il vaccino Covid, alla luce dei recenti numerosi studi in materia, ma per ora non ci sono informazioni sulla vaccinazione ed eventuali reazioni avverse.
Aurelia Hospital è intervenuta sulla vicenda esprimendo il cordoglio per il decesso della 28enne, precisando "con fermezza": "All’accesso in pronto soccorso, il 28 febbraio 2024, la paziente è stata sottoposta a tutti gli esami e gli accertamenti clinici, completi e approfonditi, richiesti per la sintomatologia. Accuratamente valutati dall’équipe di Cardiologia della struttura, i referti hanno categoricamente escluso una diagnosi di infarto miocardico acuto. Relativamente alla presunta terapia dell’infarto con antidolorifici, si precisa che veniva semplicemente confermata la stessa cura già assunta in precedenza dalla paziente a domicilio. Terapia chiaramente non in grado di poter mascherare i sintomi di un eventuale infarto".
"La donna, a distanza di due giorni dalle dimissioni - ha aggiunto l'ospedale - è tornata in pronto soccorso in arresto cardiocircolatorio e, nonostante tutti i tentativi di rianimazione, è successivamente deceduta. È stata la stessa struttura, avendo precedentemente escluso la diagnosi di infarto, a richiedere il riscontro autoptico a seguito del decesso, proprio per chiarirne le cause. Tuttavia, l'ospedale non è stato invitato allo svolgimento dell’esame autoptico e non è tuttora a conoscenza dei risultati, anche se può fin d’ora osservare come le notizie riportate dalla stampa su alcune valutazioni attribuite al medico legale incaricato dalla Procura non siano assolutamente corrette".
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