10 Aprile 2024
Era nato a Sinagra, in provincia di Messina, ma abitava a Genova da diversi anni una delle vittime dell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi, al lago di Suviana, sull’Appennino bolognese. Vincenzo Franchina, 36 anni, si era sposato da circa un anno e aveva una bambina di due mesi. Lo ricorda proprio il sindaco di Sinagra Antonino Musca, all’Ansa. “Frequentava da ragazzo la scuola dove insegnavo all’epoca, ogni tanto gli davo anche un passaggio a casa. Una persona educata, di rara gentilezza come tutta la sua famiglia. Persone di grandissima dignità per le quali non posso che avere solo belle parole”. Vincenzo e la moglie, infermiera al Gaslini, pure originaria di un paese vicino Sinagra, avevano lasciato la loro terra per motivi di lavoro.
“Vincenzo era dipendente di una ditta esterna che faceva lavori di manutenzione per Enel, non ricordo il nome”, dice il sindaco. La famiglia Franchina è stretta nel dolore, “sicuramente verranno a Bologna ma non immediatamente visto che le salme sono sotto sequestro. Ho ben poco fa fare, ma siamo a disposizione. Stiamo pensando sicuramente di proclamare il lutto cittadino”.
Franchina era sposato e da pochi mesi. La notizia ha colpito profondamente la comunità di Sinagra che si è stretta attorno alla famiglia del giovane. "Ricordo Vincenzo - conclude il sindaco -, l'anno scorso ho avuto il privilegio di celebrare le sue nozze. Una famiglia di grandi lavoratori. Vincenzo era andato via per lavoro, non tornare per noi è un'enormità, un macigno".
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