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Eredità Agnelli, indagati per irregolarità fiscali John Elkann e Gianluca Ferrero (presidente Juventus), nel mirino della procura 8,2 mln di €, esposto presentato da Margherita

Nel registro degli indagati c'è anche un terzo nome, quello del notaio svizzero Robert Von Gruenigen

09 Febbraio 2024

Eredità Agnelli, indagati per irregolarità fiscali John Elkann e Gianluca Ferrero (presidente Juventus), nel mirino della procura 8,2 mln di €, esposto presentato da Margherita

John Elkann, fonte: imagoeconomica

John Elkann, Gianluca Ferrero e Robert Von Gruenigen sono le tre persone iscritte nel registro degli indagati della procura di Torino nel fascicolo sulle fiduciarie del gruppo controllato dalla famiglia Agnelli, una vicenda legata indirettamente alla querelle relativa all'eredità familiare. Nella giornata di ieri c'è stato un sequestro nell'ambito di un nuovo fascicolo d'indagine con l'ipotesi di evasione fiscale, nello studio del commercialista e presidente della Juventus Gianluca Ferrero. Oltre a lui e al presidente di Stellantis, nel registro degli indagati c'è anche il notaio svizzero Robert Von Gruenigen. L'esposto è stato presentato dalla figlia dell'Avvocato, Margherita. Negli anni ha promosso diverse azioni legali e denunce contro i suoi figli, convinta dell'esistenza di conti esteri in paradisi fiscali sui cui transita ancora l'eredità di Gianni. 

Eredità Agnelli, indagati per irregolarità fiscali John Elkann e Gianluca Ferrero (presidente Juventus), nel mirino della procura 8,2 mln di €

Nel mirino della procura ci sono in totale 8,2 milioni di euro. L'inchiesta, che vede coinvolti John Elkann, presidente di Stellantis, Gianluca Ferrero, commercialista e presidente della Juventus, e il notaio svizzero Robert Von Gruenigen, contesta ai tre indagati presunte condotte illecite relative agli anni 2018 e 2019 e legate alla "rendita vitalizia" che Margherita versava alla mamma, Marella Caracciolo. Si tratta di circa 8 milioni fino al 2018 e 244 mila euro per il 2019 (per un totale di 8,2 milioni di euro). Margherita denuncerebbe il fatto che la madre avrebbe dovuto pagare in Italia le tasse su quei soldi che lei bonificava ogni mese sulla base degli accordi ereditari del 2004.

Il vitalizio 

Oltre a questo, c'è il vitalizio che Margherita girava alla madre, ossia 770 mila euro mensili, in contropartita dell’usufrutto su una lunga serie di beni. Quando la donna firmò a Ginevra, questo era uno dei punti chiave degli accordi ereditari del 2004, frutto di un accordo transattivo sull’eredità del padre e un patto successorio con la madre rinunciando alla sua futura eredità, che le permise di portare in Svizzera circa 1,4 miliardi. Quando muore Marella (nel 2019), Margherita entra in possesso anche degli immobili nel frattempo concessi in comodato d’uso o locazione a John Elkann. La nonna di John incassava il vitalizio attraverso una società, forse una fiduciaria. I bonifici, invece, sono stati interrotti alla morte. È a quel punto che entra in campo il notaio svizzero Urs von Grünigen. A lui viene affidata l’esecuzione dei testamenti a favore dei tre nipoti Elkann, John, Ginevra e Lapo. Ma la successione di Marella è tuttora bloccata dalle azioni civili della figlia Margherita, madre dei tre eredi. 

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