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Chiavari, omicidio Nadia Cella, la Procura vuole il processo per Annalucia Cecere: "E' lei l'assassina"

La pm Gabriella Dotto ha chiesto il rinvio a giudizio per il commercialista Soracco e la madre: "Hanno coperto il delitto". La segretaria era stata uccisa il 6 maggio del 1996

20 Dicembre 2023

Chiavari, omicidio Nadia Cella, la Procura vuole il processo per Annalucia Cecere: "E' lei l'assassina"

Nadia Cella

La Procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio per Annalucia Cecere, la donna accusata di avere ucciso il 6 maggio 1996 la segretaria Nada Cella nello studio del commercialista Marco Soracco a Chiavari. E il sostituto procuratore Gabriella Dotto, titolare dell’inchiesta svolta dalla squadra mobile, ha chiesto che siano processati anche Soracco e la madre di quest’ultimo, Marisa Bacchioni. I due sono indagati per favoreggiamento e false dichiarazioni all’autorità giudiziaria: secondo la Procura hanno coperto Cecere, gelosa di Nada, nel timore che il suo arresto o comunque la soluzione del giallo avrebbe fatto alzare il sipario su un segreto dello studio che Soracco non voleva in alcun modo trapelasse. E questo nonostante il commercialista avesse trovato Cecere sul luogo del delitto.

Dal canto suo la donna, oggi cinquantatreenne, difesa dagli avvocati Giovanni Roffo e Gabriella Martini, ha sempre respinto ogni contestazione. Così come Soracco e Bacchioni, assistiti dall’avvocato Andrea Vernazza. Secondo la ricostruzione degli investigatori è possibile che l’omicidio sia avvenuto quasi per caso, un delitto d’impeto per uno scatto di rabbia dell’assassina dovuto  forse al fatto che Nada fosse stata incaricata di “tener lontano quella donna dallo studio”. Cecere  faceva di tutto per incontrare Soracco, che considerava un ottimo partito, ma questo forse non andava bene alla madre dell’uomo- Bacchioni nella telefonata con la donna anonima (poi identificata dagli investigatori ma nel frattempo deceduta) che aveva raccontato di aver visto Cecere fuggire in motorino, aveva spiegato proprio questo, che alla segretaria era stato detto di tenerla fuori dallo studio del figlio.

A far riaprire il caso era stata un’istanza della famiglia Cella, affiancata dall’avvocata Sabrina Franzone e dalla criminologa Antonella Pesce Delfino. All’apertura dell’udienza preliminare si discuterà delle richieste della Procura e delle posizioni delle difese.

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