25 Ottobre 2023
Alberto Rizzotto, fonte: Facebook @Carla Lucci
Qualcuno a Mestre ha già iniziato a chiamarlo "il mistero dell'autopsia di Rizzotto". Attorno agli esami sul corpo del conducente dell'autobus precipitato nel comune veneziano, infatti, continuano a sommarsi dubbi. Proporzionalmente al numero di domande, aumenta poi quello di quanti ritengono che dietro i ritardi che sembrerebbe subire la diffusione dei risultati finali delle analisi sull'autista potrebbe esserci la volontà di nascondere la presunta causa di morte per reazione avversa da vaccino Covid. Tra gli elementi a sostegno di questa narrazione (che trova sempre più sostenitori): l'iscrizione di Rizzotto alla pagina facebook "Danni collaterali" (dedicata al tema degli effetti avversi da vaccino Covid), forse fatta alla ricerca di informazioni su ipotetiche reazioni riscontrate dopo l'inoculazione; il medico legale responsabile dell'autopsia, dottor Guido Viel, online additato come "pro-vax" e da alcuni sospettato di imparzialità nel caso si dovesse certificare la presunta correlazione tra morte e vaccino Covid; l'attesa apparentemente ingiustificata dei risultati delle analisi al cuore di Rizzotto, risultati che potrebbero confermare nel presunto malore improvviso da reazione avversa al vaccino Covid la causa del decesso. Contattato da il Giornale d'Italia con tre distinte mail e nonostante diverse telefonate, il dottor Guido Viel ha sempre risposto: "No comment".
A Mestre il mistero sull'autopsia di Alberto Rizzotto, autista dell'autobus caduto dal cavalcavia di via dell'Elettricità e nel quale hanno perso la vita 21 persone (lui compreso), resta tale. Dopo il gran squillo di trombe che il 13 ottobre annunciava i primi risultati dell'autopsia conclusa il 9 ottobre (sei giorni dopo la tragedia) dal dottor Guido Viel, molte erano state le voci che si erano sollevate per urlare al mondo che "no, Alberto non era stato colto da un malore improvviso". All'indomani dei motti di spirito e delle battute ai danni di quanti si erano interrogati sullo stato di salute del 40enne trevigiano, però, non era tardata ad arrivare una postilla, detta a mezza bocca: i risultati dell'autopsia erano parziali, mancavano quelli degli esami al cuore.
Proprio gli esami al cuore, in molti avevano denunciato, avrebbero con buona probabilità potuto confermare o meno che quella del conducente sia stata una morte per malore improvviso. "Strano che si sia già esclusa la possibilità, senza prima i risultati dell'esame cardiologico", aveva allora commentato qualcuno e non erano mancati di emergere dubbi riguardanti la possibile correlazione della morte di Rizzotto con eventuali effetti avversi da vaccino Covid. L'autista, infatti, era iscritto al gruppo Facebook "Danni collaterali", piazza virtuale per la condivisione di informazioni riguardo ad eventuali danni da vaccino, e non è escluso che lui stesso potesse temere di esserne affetto.
Molte le domande, quindi, attorno alla figura del dottor Guido Viel, il medico legale dell'Istituto di Padova incaricato degli esami autoptici sul corpo di Alberto. Il dottore viene infatti da molti indicato online come "pro-vax" e, per questo, sospettabile di pregiudizio nei confronti di un'eventuale correlazione tra malore improvviso e vaccino Covid. Tra i motivi che vengono citati dai sostenitori di tale teoria quali prova di questa narrazione, il report (da lui pubblicato nel 2021 con tre colleghi) "Covid-19: The wrong target for healthcare liability claims".
Tra le righe del testo pubblicato su Elsevier-Science Direct, una in particolare viene citata come prova di una presunta posizione ideologica che dovrebbe, a detta dei critici, comprometterne l'imparzialità: "Una proposta avanzata è quella di introdurre una sorta di impegno medico involontario che non sia strettamente coercitivo per tutti coloro che sono infetti da COVID-19. Ciò potrebbe assomigliare all’approccio adottato per le vaccinazioni obbligatorie, eventualmente aumentando le multe per chi non rispetta le norme, o registrandole sul casellario giudiziario per indurre i cittadini a prestare maggiore attenzione al rispetto delle regole".
Altro argomento a sostegno della narrazione discussa, l'autopsia eseguita, sempre nel 2021, da Viel sul corpo di Alessandro Cavaretta, parcheggiatore morto per un malore improvviso dopo soli 3 giorni dalla prima dose di Pfizer, una tempistica che aveva sollevato numerosi sospetti riguardo una possibile correlazione tra decesso e vaccino Covid. Tale correlazione, però, era stata immediatamente smentita da Viel, con una velocità che oggi parecchi denunciano sospettosamente non ritrovarsi con l'autopsia di Rizzotto.
Infine, le tempistiche per la diffusione dei dati riguardanti gli esami al cuore di Rizzotto. Avevano acceso un lume di speranza le parole pronunciate il 9 ottobre dal procuratore capo di Venezia, dottor Bruno Cherchi: "L'autopsia sul corpo di Rizzotto è stata eseguita, l'esito lo avremo tra una decina di giorni. Ci vuole tempo ed attendiamo la relazione finale". Eppure, diciassette giorni dopo il termine delle analisi autoptiche (e tredici dopo la diffusione dei primi dati parziali), della relazione sul cuore e la testa di Rizzotto neanche l'ombra.
Non sembrerebbero esserci spiegazioni ufficiali da parte delle autorità in merito all'assenza di diffusione di dati oltre quelli parziali del 13 ottobre. Il solo elemento che, se confermato, potrebbe giustificare l'attuale stato delle cose viene riportato da una testata locale: nordest24. Secondo il quotidiano diretto dal dottor Roberto Mattiussi, infatti, l'autopsia sarebbe stata coperta da "segreto investigativo".
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