24 Ottobre 2023
Se non è la parola fine, poco ci manca. Il tribunale di Velletri ha dato ragione a una delle due figlie (quella minore) di Francesco Angelini, imprenditore della società farmaceutica che produce anche la tachipirina e che da tempo è affetto da un disturbo neurocognitivo, per la gestione del patrimonio familiare. Proprio per questa ragione è stata nominata come amministratrice di sostegno Thea Paola Angelini, nonostante le preoccupazioni della sorella Maria Gioiella.
Nei mesi precedenti, l’altra figlia di Angelini, Maria Gioiella, si era opposta a questa nomina, invocando un amministratore esterno, in quanto la sorella avrebbe avuto un conflitto d’interessi. Stando a quanto riporta l’AGI, la scelta di Thea Paola è stata confermata in quanto lo stesso Francesco Angelini aveva preventivamente designato la donna per l’incarico nel 2016 e da allora non è stata poi revocata la sua nomina. Eppure, per Maria Gioiella, Thea Paola non potrebbe assumere il ruolo in quanto socia di maggioranza della società. La preoccupazione della sorella è quella che “finirebbe per gestire in modo confliggente con gli interessi del beneficiario la partecipazione di minoranza e i relativi diritti".
Tesi respinta dalla giudice Raffaella Calvanese: “L'attuale assetto societario scaturisce da una precisa volontà del beneficiario, attuata tra il 2015 e il 2018, e dunque già prima della designazione, con la modifica da parte di Francesco Angelini dell'assetto della Fondazione Angelini che attribuì alla figlia Thea Paola la carica di vicepresidente designato per la futura sostituzione del padre nella carica di presidente", ha riferito all’AGI.
Una storia lunga un anno e che forse è arrivata al capitolo finale. La pronuncia ha chiuso infatti il procedimento che si era aperto a seguito della sentenza del settembre 2022, quando il Tribunale, in sede civile, aveva riconosciuto la capacità di Francesco Angelini disponendo che fosse il giudice della tutela a decidere su eventuali supporti di sostegno. I legali di Francesco Angelini hanno quindi preso atto “con soddisfazione del provvedimento e della positiva conclusione di un iter giudiziario doloroso per il Cavaliere”.
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